Cerca

MOTOR VALLEY

Tutte le notizie e i fatti direttamente dal cuore della Motor Valley

fatti e notizie

MOTOR VALLEY

CASTENASO

Capodanno polemico: Meloni al rogo

Incredibile "vecchione" usato come atto d'accusa per l'alluvione

Capodanno polemico: Meloni al rogo

Per il Partito democratico bolognese - sia quello del capoluogo sia quello della provincia - le feste non sono un momento di letizia, ma l'ennesima occasione per fare propaganda politica, se non becera polemica, contro l'esecutivo nazionale, ovviamente spendendo i soldi di tutti i cittadini, anche di quelli che la Sinistra non votano, anzi, la detestano. 

A Bologna - si è già detto e scritto ovunque - la tradizionale festa in piazza Maggiore sarà all'insegna dell'ideologia Gender, con un pupazzo transessuale, Mercurio, sulla catasta da incendiare. E questo particolare è stato anche oggetto di acuta ironia: non si è assistito al rogo di un "diverso", nel capoluogo emiliano, nemmeno in epoca medievale. Per allestire un tale e triste spettacolo, ci voleva giusto Matteo Lepore. Momento di fuoco che il Comune ha sponsorizzato con parecchie migliaia di euro. 

Carlo Gubellini, sindaco di Castenaso, non sarebbe mai stato in grado di competere col suo omologo maggiore, se non altro per problemi di bilancio. Sulle fascine da ardere a mezzanotte, quindi, ha potuto issare giusto un feticcio antropomorfo, a sua volta di legno, per di più bidimensionale come i disegni dei bambini dell'asilo. Non potendo avvalersi di chissà quale artista - anche se definire artista Fumettibrutti, l'inventrice di Mercurio, è alquanto generoso -, ma volendo comunque sfruttare l'occasione per mettere alla berlina gli avversari, ha chiesto od ordinato all'artefice del pupazzo di colorarlo di giallo, per ricordare un impermeabile, e di mettergli tra le mani un ombrello. 

Il richiamo dell'immagine, ovviamente, è alla recente tragedia dell'alluvione dello scorso ottobre - e anche a quello dell'anno precedente -: due eventi che hanno colpito durissimamente proprio Castenaso, ma maggiormente a causa dell'incapacità di gran parte delle amministrazioni piddine nella gestione e nella cura del territorio, piuttosto che per chissà quali evoluzioni catastrofiche del clima. Per Gubellini, però, la colpa di tutto quello che ha patito il suo comune è da addossarsi a un unico responsabile, additato con un cartello affisso alle fascine: Piove... governo ladro!

Leggendo il cartiglio, l'occhio torna immediatamente al fantoccio e, quindi, ci si accorge che, pur nella sommarietà grossolana della rappresentazione, non si tratta di un tradizionale "vecchione"; bensì, inequivocabilmente, di una donna, coi seni rappresentati da due strane mezzalune che - a ben guardare e tenendo ben presente il colore e il messaggio suddetto -, in realtà, si mostrano per due stilizzati meloni. E tra il frutto e il presidente del Consiglio, la differenza è solo di una maiuscola.

Insomma, forte e della recente rielezione a primo cittadino e della vittoria del Centrosinistra alle regionali, Gubellini ha ben pensato che non ci fosse miglior modo di festeggiare l'anno che si chiude, auspicando che, in un barbaro supplizio, nel 2025, si esaurisca l'esperienza del Centrodestra alla guida del Paese. Prosit!

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter