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Bologna

Assassinato con un coltello immigrato ivoriano.

L'episodio è avvenuto questa notte, nella "piazza di spaccio" più famigerata della città

Assassinato con un coltello  immigrato ivoriano.

Piazza XX settembre

Questa notte, circa all'una, un ragazzo senza fissa dimora della Costa d'Avorio è stato assassinato con una coltellata in piazza XX Settembre. Si tratta della seconda vittima che in pochi mesi, perde la vita in una delle più calde aree di spaccio e degrado della città, letteralmente a pochi passi dalla stazione centrale. Il precedente episodio era avvenuto a metà maggio e, a perdere la vita, era stato un tunisino. Nel raggio di neanche trecento metri, piazza XX Settembre, la Scalinata del Pincio e il parco della Montagnola, da anni si vive in costante insicurezza, non ostante non manchino i presidi fissi organizzati dalle forze dell'ordine e siano frequenti i passaggi di volanti della Polizia e gazzelle dei Carabinieri. L'alta concentrazione di immigrati, per lo più irregolari o senza lavoro o senza casa e l'impossibilità di espellere realmente anche coloro che sono già noti alla Questura per precedenti attività criminali, fa sì che la situazione non cambi. Il sindaco Matteo Lepore, venuto a conoscenza dell'accaduto, ha telefonato a Matteo Piantedosi, chiedendo un'azione drastica di risanamento dell'intera zona. La vittima di questa notte, di cui non è stata ancora resa nota l'identità, avrebbe avuto 26 anni e, malgrado il tempestivo intervento di una pattuglia dei Carabinieri, non è stato possibile trovare l'aggressore e neanche l'arma del delitto. L'ennesimo, gravissimo episodio di criminalità è avvenuto a sole poco più di 24 ore dall'inizio di una mobilitazione per la sicurezza - indetta dal comitato Una Bologna che cambia e a cui hanno aderito unitariamente tutti i partiti dell'opposizione cittadina - che si dovrà sviluppare a poco più di 500 metri dal luogo in cui è stato assassinato l'uomo ivoriano. L'episodio non ha mancato di scatenare reazioni a livello politico. Manes Bernardini, esponente di Forza Italia, parla di una <Bologna alla sbando totale> e ironizza sulla telefonata del sindaco al ministro dell'Interno: <E' un gesto che sembra il pianto del coccodrillo. La responsabilità della situazione è solo dell'amministrazione comunale, troppo inerme di fronte a un problema sicurezza oramai cronico>. Gli fa eco Costanza Bendinelli, sempre di Forza Italia: <Ogni volta che accadono episodi di questo genere, il sindaco si trincera dietro un atteggiamento pilatesco, chiedendo l'intervento del governo. La verità è che esistono interi quartieri, ormai, dove la gente, specialmente anziani e donne, è abbandonata a se stessa>. Giovanni Preziosa, ex-vicequestore di Polizia proprio a Bologna e attualmente portavoce di Indipendenza!, invece, cerca di andare al cuore del problema: <Il cortocircuito non è nell'operatività delle forze dell'ordine, dato che quelle persone saranno state identificate e fermate decine di volte, ma del governo e delle forze politiche: se non si rendono concrete le espulsioni e gli allontanamenti, presidiare il territorio, per gli agenti che pur vi si profondono con grande impegno e professionalità, è inutile e, alla fine, anche frustrante>. Daniele Marchetti, consigliere regionale della Lega, punta il dito anche sull'utilizzo poco avveduto, proprio da parte dell'amministrazione comunale di Bologna, di soldi appositamente messi a disposizione dalla Regione, per far fronte a queste emergenze: <Va sottolineato che il Comune ha spesso intercettato risorse, provenienti da viale Aldo Moro, destinate a realizzare progetti per la sicurezza urbana. però, questi fondi sono stati impiegati in progetti inadeguati rispetto alle reali esigenze della città>.

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