fatti e notizie
Cerca
L'intervento
02 Febbraio 2025 - 12:30
In un'epoca in cui la tutela del nostro patrimonio culturale e paesaggistico dovrebbe essere una priorità indiscussa, assistiamo all'ennesimo tentativo di smantellamento degli organi preposti alla sua salvaguardia. La Lega, con un emendamento al Decreto Legge Cultura, ha proposto di rendere non più vincolante il parere delle Soprintendenze su interventi urbanistici e paesaggistici, ad eccezione dei grandi monumenti o delle opere di rilevante valore storico. Le Soprintendenze, organi periferici del Ministero della Cultura, hanno il compito di tutelare e valorizzare il patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Esse esercitano poteri fondamentali quali:
Dichiarazione di interesse culturale: possono dichiarare l'interesse culturale di beni immobili e mobili, sottoponendoli a tutela.
Autorizzazione: devono autorizzare interventi di restauro, conservazione e manutenzione sui beni culturali, nonché interventi che possono modificare l'aspetto del paesaggio.
Vigilanza: vigilano sullo stato di conservazione dei beni culturali e paesaggistici e possono intervenire in caso di pericolo.
Ispezione: possono effettuare ispezioni sui beni culturali per verificarne lo stato di conservazione.
Vincolo: possono imporre vincoli di tutela sui beni culturali e paesaggistici, limitando o vietando determinate attività.
Questi poteri sono sanciti dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.Lgs. 42/2004) e dalla Costituzione della Repubblica Italiana. La proposta della Lega mira a "semplificare" le procedure, eliminando i pareri vincolanti delle Soprintendenze per dare ai Comuni l'ultima parola sulle decisioni urbanistiche e paesaggistiche. Tuttavia, questa "semplificazione" rischia di aprire le porte a interventi indiscriminati sul territorio, mettendo a repentaglio la nostra eredità culturale e paesaggistica. Fortunatamente, il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha espresso parere negativo sull'emendamento, chiedendone il ritiro. La sua ferma opposizione dimostra una profonda consapevolezza dell'importanza delle Soprintendenze e del loro ruolo insostituibile nella tutela del nostro patrimonio. Anche se la Lega si propone di ripresentarlo con un altro decreto.
Le Soprintendenze non sono un ostacolo burocratico, ma un baluardo contro la speculazione edilizia e l'ignoranza di molti amministratori locali. La loro presenza ha permesso di salvaguardare innumerevoli tesori artistici e paesaggistici, garantendo che lo sviluppo urbanistico avvenisse nel rispetto della nostra storia e delle nostre tradizioni. La storia delle Soprintendenze affonda le sue radici nel XIX secolo, con l'istituzione nel 1875 della "Direzione centrale degli scavi e dei musei del Regno", poi nel 1881 denominata "Direzione generale per le antichità e belle arti". Nel 1907 vennero istituite le soprintendenze territoriali, dipendenti dal Ministero della pubblica istruzione. Da allora, con le leggi che le hanno potenziate negli anni trenta del secolo scorso, hanno svolto un ruolo cruciale nella protezione e valorizzazione del nostro patrimonio culturale. Indebolire le Soprintendenze significa esporre il nostro territorio a interventi sconsiderati, dettati da interessi economici a breve termine, senza una visione lungimirante del bene comune. I Comuni, spesso privi delle competenze necessarie o soggetti a pressioni locali, sia di tipo elettoralistico che economico, potrebbero autorizzare interventi dannosi per il paesaggio e il patrimonio culturale. La tutela del nostro patrimonio non è una questione di burocrazia, ma di identità nazionale. Ogni monumento, ogni paesaggio racconta la nostra storia, le nostre radici. Permettere che decisioni cruciali vengano prese senza il parere vincolante delle Soprintendenze equivale a tradire la nostra memoria collettiva.
Il Ministro Giuli merita il sostegno di tutti gli italiani in questa battaglia. La sua opposizione all'emendamento della Lega è un segnale forte di responsabilità istituzionale e di amore per il nostro Paese. È fondamentale che la politica comprenda l'importanza di preservare le strutture di tutela esistenti, rafforzandole anziché indebolirle. In un momento storico in cui il patrimonio culturale e paesaggistico è minacciato da molteplici fattori, dalle speculazioni edilizie ai cambiamenti climatici, è imperativo mantenere alta la guardia. Le Soprintendenze rappresentano quella guardia, l'ultimo baluardo a difesa della nostra eredità.
La proposta della Lega, seppur presentata con l'intento di "semplificare", nasconde il rischio di una deregulation pericolosa, che potrebbe avere conseguenze irreversibili sul nostro territorio. È una visione miope, che antepone interessi particolari al bene comune. Gli italiani devono essere consapevoli di ciò che è in gioco. Non si tratta di una semplice questione amministrativa, ma della salvaguardia della nostra identità, della bellezza che il mondo ci invidia. Ogni volta che un paesaggio viene deturpato, che un monumento viene trascurato, perdiamo una parte di noi stessi. Per questo, è fondamentale sostenere il Ministro Giuli nella sua ferma opposizione a questo emendamento. La tutela del nostro patrimonio deve rimanere una priorità assoluta, al di sopra di logiche politiche o economiche. Le Soprintendenze sono un patrimonio nel patrimonio. Difenderle significa difendere noi stessi, la nostra storia, il nostro futuro. Forza Ministro Giuli, gli italiani sono con il Ministro in questa battaglia di civiltà.
BolognaCronaca.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati Email redazione@cronacabologna.it. Fax. 0116669232 |ISSN 2611-2272
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
Nell'anno 2023 sono stati percepiti i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell'articolo 5 del medesimo decreto legislativo.