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Blitz in Emilia Romagna
23 Agosto 2024 - 07:04
Un'operazione di vasta portata ha portato alla luce un sistema di sfruttamento e truffa che coinvolgeva badanti straniere e anziani in Emilia-Romagna. Tre persone sono state arrestate con l'accusa di aver costituito un'associazione a delinquere finalizzata all'intermediazione illecita e allo sfruttamento del lavoro, il cosiddetto caporalato, oltre che a mettere in atto truffe aggravate.
Giuseppa De Falco, cinquantasettenne residente a Ferrara ma domiciliata a Bologna, suo fratello Fabio, 49 anni, e Hakima El Abbi, marocchina di 45 anni residente in provincia di Reggio Emilia, sono i nomi dietro questa rete criminale. Tutti e tre con precedenti di polizia e denunce per truffa, gestivano un'associazione che reclutava badanti straniere attraverso annunci online. Le indagini, coordinate dal PM Stefano D'Ambruoso e condotte dai carabinieri della compagnia Bologna Centro, con il supporto dei comandi provinciali di Bologna, Ferrara e Reggio Emilia e del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro, hanno portato alla luce una realtà inquietante.
Le badanti, quasi tutte straniere e spesso con difficoltà comunicative o economiche, venivano costrette a lavorare senza contratto, senza retribuzione dignitosa e senza giornate di riposo. Erano impiegate in tour de force di 24 ore su 24, sette giorni su sette, senza alcuna formazione adeguata per prendersi cura di pazienti anziani e malati, spesso affetti da patologie gravi come l'Alzheimer. La situazione era resa ancora più drammatica dalla minaccia costante del licenziamento.
I clienti, spesso anziani o loro parenti, venivano ingannati con pacchetti plurimestrali dal costo di diverse migliaia di euro. Per esempio, un pacchetto di tre mesi di servizio veniva offerto a 3.400 euro. Tuttavia, il servizio fornito era ben lontano dalle aspettative: le badanti, senza la minima formazione, si trovavano a gestire situazioni complicatissime senza alcun supporto. La denuncia di una cliente ha dato il via alle indagini, svelando un sistema che ha fruttato oltre 400mila euro in poco meno di un anno, di cui 100mila sequestrati dai carabinieri.
Giuseppa De Falco, conosciuta anche come 'Pina' o 'Paola', era la mente dietro l'associazione. Suo fratello Fabio si occupava della parte amministrativa, mentre Hakima El Abbi gestiva il reclutamento del personale. Gli incontri tra i tre avvenivano raramente, spesso in bar o piazze, e la rete si estendeva tra Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Parma e Firenze. A inizio anno, era stata aperta un'ulteriore società per rafforzare ancora di più il giro ai danni delle badanti sfruttate e dei clienti ingannati.
Le indagini, partite a gennaio 2023, hanno rivelato che l'associazione era consolidata ormai da anni. Le badanti coinvolte sarebbero quasi una trentina, tutte straniere e spesso in condizioni di vulnerabilità. La richiesta di misure cautelari, avanzata dal PM Stefano D'Ambruoso, è stata accolta dal GIP Maria Cristina Sarli, portando all'arresto dei tre responsabili.
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