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Multe & Proteste
23 Agosto 2024 - 21:09
La polemica sugli autovelox bolognesi si infiamma. A gettare benzina sul fuoco è Altvelox, l'Associazione Nazionale Tutela degli Utenti della Strada, che ha presentato una denuncia querela contro il sindaco Matteo Lepore e l'assessora alla mobilità Valentina Orioli. Nel mirino dell'associazione anche il prefetto Attilio Visconti e il comandante della polizia locale Romano Mignani.
Altvelox lamenta un "uso improprio" dei dispositivi per il controllo della velocità da parte del Comune di Bologna. Ma non è solo questo. Secondo la denuncia depositata dall'associazione a Belluno, gli autovelox installati in città "non sarebbero omologati ai sensi dell'articolo 142, comma 6 del Codice della Strada". Questo, secondo Altvelox, renderebbe illegittime le apparecchiature elettroniche per il rilevamento delle velocità, come stabilito dalla Corte di Cassazione con l'ordinanza n. 10505/2024 del 18 aprile 2024.
In parole semplici, se il software degli autovelox non è aggiornato e omologato, gli apparecchi sono illegali. Questo è quanto sta avvenendo sotto le Due Torri, secondo Altvelox, il che rende illegittime anche tutte le multe erogate. Nel documento depositato dall'associazione, si legge che "se nel caso di un autovelox si rilevano velocità identiche in ore diverse con auto diverse significa una sola cosa: che il software non sta lavorando correttamente e non lo diciamo noi ma una legge della fisica matematica, ovvero la legge spazio-tempo".
Il Comune di Bologna, secondo Altvelox, "persiste a utilizzare massicciamente una serie infinita di rilevatori delle velocità in varie zone e vie del territorio comunale prive di debita omologazione". L'associazione afferma di aver inviato lo scorso 11 luglio una richiesta formale di accesso agli atti ai sensi del D.L. 241/90, ma di aver ricevuto solo il decreto autorizzativo, che comunque si trova online, mentre tutti gli altri documenti obbligatori richiesti sono stati negati.
Di fronte a questa situazione, Altvelox ha deciso di denunciare il Comune per rifiuto in atti d'ufficio. Ma non finisce qui: l'associazione ha chiesto alla Procura della Repubblica di valutare anche la possibilità di emettere un provvedimento di sequestro degli apparati in questione. La palla passa ora alla magistratura, che dovrà fare chiarezza sulla questione.
Quante delle multe erogate sono effettivamente valide? E quali sono le responsabilità delle istituzioni in questa vicenda?
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