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LA STORIA
11 Settembre 2024 - 10:00
La nuova vita di una camicetta Dior
Nel mondo del fashion, sempre più veloce e meno sostenibile, Ulrike Bollmann ha scelto di fermarsi e dire "no". Dopo anni trascorsi tra le passerelle e i riflettori della moda, Bollmann ha deciso di riscrivere la propria storia. "Ho visto quello che non dovevo e volevo vedere – e ho deciso di dire no", racconta l'ex professionista del settore, aprendo così la strada alla nascita di Couture Reloaded, un atelier, negozio e laboratorio sartoriale dedicato alla moda sostenibile.
Il progetto ha preso forma il 7 settembre in via Giardini, ma il brand esiste da oltre un anno. Le sue radici affondano nella vibrante scena berlinese, dove Bollmann ha partecipato anche alla Fashion Week, prima di trasferirsi tra le montagne dell’Appennino italiano. Con un piede in Germania e l’altro in Italia, Ulrike fa la spola per diffondere la sua visione di moda: una moda sostenibile, etica e basata sull’upcycling.
Fondamentale compagna d'avventura in questo percorso è Ludmila, una sarta di origine ucraina, descritta da Ulrike come "la mano che compie la magia". Insieme, le due artigiane donano nuova vita a capi destinati al macero, trasformandoli in pezzi unici attraverso l'arte dell’upcycling. Ma cosa significa, esattamente, upcycling? Si tratta di recuperare vestiti scartati, provenienti da stock, mercatini o donazioni, per decostruirli e rivisitarli con nuove aggiunte, come spille, bottoni, tessuti o stampe. Il risultato sono abiti completamente nuovi, ricchi di design e significato, oltre che completamente sostenibili.
Alcuni esempi emblematici? Una felpa ricavata dal tessuto di una tenda anni '70, una giacca di pelle antica che trova nuova vita grazie a maniche cucite con vecchie tovaglie, o ancora jeans Levi’s patchwork, abiti arricchiti dai "centrini" della nonna, riciclati e resi nuovamente desiderabili. Ogni pezzo è unico, frutto di un sapiente lavoro di sartoria, e tutti i materiali sono riciclati al 100%.
ULRIKE BOLLMANN:
"La mia idea di moda nasce dal concetto di 'pezzo unico'. Non c’è niente di più brutto che arrivare a una festa e vedere qualcun altro indossare lo stesso vestito", spiega Ulrike. La sua visione è radicata nella convinzione di dare una seconda vita agli abiti dimenticati o inutilizzati, creando capi che siano esclusivi e portatori di un messaggio: non sprecare nulla, nemmeno il più piccolo bottone.
Couture Reloaded non è solo un negozio, ma un vero e proprio laboratorio dove la creatività e la sostenibilità si incontrano. I clienti possono portare i propri abiti antichi per trasformarli in nuovi capi, grazie all'abilità sartoriale di Ludmila. Inoltre, per diffondere ancora di più l’arte dell’upcycling, Ulrike e Ludmila avvieranno un corso aperto a tutti tra ottobre e novembre, offrendo l’opportunità di apprendere come reinventare i vestiti abbandonati negli armadi.
"Abbiamo perso il piacere di trovare un capo di qualità, provarlo, amarlo e acquistarlo", afferma Bollmann, sottolineando come il consumismo abbia spinto il mondo della moda a produrre troppo e troppo in fretta, facendo scomparire quel senso di esclusività che un tempo caratterizzava l'acquisto di nuovi vestiti. Con Couture Reloaded, Ulrike cerca di recuperare quel sentimento di gioia legato alla qualità e unicità dei capi, senza rinunciare al colore, alla creatività e all'eleganza.
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