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Nuove misure del ddl Sicurezza: i nuovi reati introdotti dal Parlamento

Punto per punto, dalle detenute madri ai blocchi stradali degli ambientalisti: cosa cambia secondo le nuove leggi approvate dalla Camera. E la polemica è appena iniziata...

Nuove misure del ddl Sicurezza: cosa cambia e i nuovi reati introdotti dal Parlamento

La Camera ha approvato ieri una serie di nuovi reati introdotti nel disegno di legge Sicurezza, che ha suscitato ampie divisioni, anche tra le forze di maggioranza. Tra i punti più controversi c’è l’introduzione del reato di “terrorismo di parola” e il rafforzamento delle pene per i blocchi stradali. Questo provvedimento ha segnato una tappa cruciale nel lungo iter del ddl, che aveva già affrontato dure discussioni nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia.

Blocchi stradali: carcere fino a un mese per i manifestanti

Tra i cambiamenti più significativi c’è la trasformazione in reato del blocco stradale attraverso l’uso del proprio corpo, punito ora con la reclusione fino a un mese e una multa fino a 300 euro. Se il blocco viene attuato da più persone, la pena può arrivare a due anni di carcere. Le critiche delle opposizioni non si sono fatte attendere. La deputata Laura Boldrini del PD ha accusato il governo di voler reprimere il dissenso pacifico, paragonando queste misure al regime di Putin. Anche Sergio Costa (M5S), vicepresidente della Camera, ha definito la norma una forma di "criminalizzazione indiscriminata dell'attivismo".

Terrorismo e nuove norme antimafia

Montecatitorio ha inoltre dato il via libera a una nuova contravvenzione volta a prevenire il terrorismo, che riguarda coloro che violano l'obbligo di segnalare i contratti di noleggio veicoli. La sanzione prevede fino a tre mesi di arresto o una multa fino a 206 euro. In ambito antimafia, è stata introdotta una norma che concede al prefetto la facoltà di annullare divieti e decadenze in casi in cui il titolare di una piccola impresa rischi di perdere i mezzi di sostentamento a causa dell'informativa interdittiva.

Occupazione abusiva di immobili: fino a sette anni di carcere

Uno degli articoli più discussi è stato il nuovo reato di occupazione abusiva di immobili, che prevede la reclusione da due a sette anni per chi occupa, con violenza o minaccia, un immobile destinato a domicilio altrui. La norma consente alle forze dell'ordine di intervenire rapidamente per liberare gli immobili occupati.

Sicurezza urbana e nuovi poteri per le forze dell'ordine

Il ddl prevede anche un rafforzamento delle tutele per le forze dell'ordine, che potranno detenere armi private senza licenza e utilizzare bodycam durante il servizio. Inoltre, sarà possibile ricevere un'anticipazione fino a 10.000 euro per le spese legali in caso di procedimenti giudiziari. Contestate anche le nuove aggravanti per i reati commessi nelle stazioni ferroviarie e metropolitane, che secondo l’opposizione creano disparità di trattamento.

Detenute madri: stretta sulle esecuzioni delle pene

Un altro punto controverso riguarda le detenute madri. L’articolo 15 elimina l’obbligo di rinviare l’esecuzione della pena per le donne incinte o le madri con figli fino a tre anni. Forza Italia, che inizialmente aveva proposto un emendamento per reintrodurre una tutela fino ai dodici mesi del bambino, ha dovuto cedere alle pressioni di Fdi e Lega.

Cannabis light e divieto di vendita

La legge prevede inoltre il divieto di vendita di infiorescenze e derivati della canapa, anche a basso contenuto di THC, destinati a usi diversi da quelli industriali. Questa misura ha sollevato proteste tra i coltivatori e gli operatori del settore, soprattutto dopo che il Tar del Lazio ha sospeso un decreto del Ministero della Salute che equiparava il cannabidiolo (CBD) alle sostanze stupefacenti.

Prossimi passi

Le votazioni proseguiranno nei prossimi giorni, ma il ddl Sicurezza sarà trasmesso al Senato per la seconda lettura solo la prossima settimana. Tra le misure ancora da discutere ci sono quelle legate alla concessione della cittadinanza e al rafforzamento delle tutele per le forze dell'ordine. Le polemiche, sia in Parlamento che tra l’opinione pubblica, sembrano destinate a proseguire.

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