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Alluvioni in Emilia-Romagna: "Il privato deve fare la sua parte". Parla il geologo

La proposta di Antolini è chiara: ripensare la gestione del territorio in modo da restituire spazio ai fiumi.

Alluvioni in Emilia-Romagna: Il Geologo Antolini Invoca Interventi Coraggiosi



"Si devono fare scelte difficili e coraggiose. Dare spazio ai fiumi significa, in alcuni casi, delocalizzare le abitazioni. Ci troviamo dinanzi a scelte difficili che riguarderanno anche i prossimi anni. Il cittadino deve essere consapevole che in tempi brevi si riuscirà a fare poco e anche il privato deve fare la sua parte", ha affermato Paride Antolini, presidente dell'Ordine dei Geologi dell'Emilia-Romagna, durante una visita sui luoghi colpiti dall'alluvione. Le parole di Antolini risuonano come un monito per le autorità e i cittadini. La necessità di interventi coraggiosi non è più procrastinabile. Il geologo sottolinea come, in alcuni casi, sarà inevitabile delocalizzare le abitazioni per dare spazio ai fiumi e prevenire future catastrofi.



"In pianura, nella nostra Pianura Padana, dal dopoguerra ad oggi lo sviluppo dell'agricoltura ha portato alla chiusura dei fossi e in un determinato territorio, la chiusura dei fossi equivale alla chiusura di una grande cassa di espansione. La capacità che hanno tutti i fossi, tutte le scoline di accumulare acqua è pari a quella di una cassa di espansione", ha spiegato Antolini. L'evoluzione agricola ha avuto un impatto significativo sulla gestione delle acque. La chiusura dei fossi, che un tempo fungevano da naturali casse di espansione, ha ridotto drasticamente la capacità del territorio di assorbire le piogge intense. Questo ha contribuito a rendere le alluvioni più frequenti e devastanti.


"Ricominciamo a fare i fossi e non solo a bordo strada ma anche negli appezzamenti agricoli. Non dobbiamo alzare gli argini, anzi dobbiamo tendere ad abbassarli e per abbassarli dobbiamo dare più spazio all'acqua, spostando gli argini. Questa sarebbe la tendenza ideale. Ricordo che anche i fiumi non sono nemici ma sono amici dell'uomo. C'è bisogno di interventi coraggiosi che si protrarranno negli anni e devono riguardare tutta un'asta fluviale che va dalla foce alla sorgente", ha concluso Antolini. La proposta di Antolini è chiara: ripensare la gestione del territorio in modo da restituire spazio ai fiumi. Questo implica non solo la ricostruzione dei fossi, ma anche la riduzione degli argini per permettere all'acqua di espandersi naturalmente. Un approccio che richiede tempo, risorse e, soprattutto, la volontà politica di attuare cambiamenti strutturali.


Antolini non manca di sottolineare l'importanza del coinvolgimento dei privati. "Il privato deve fare la sua parte", ha ribadito. La collaborazione tra pubblico e privato è essenziale per affrontare le sfide future. Solo attraverso un impegno condiviso sarà possibile mettere in atto le misure necessarie per prevenire nuove alluvioni. La consapevolezza e la partecipazione attiva dei cittadini sono fondamentali. Ogni individuo deve comprendere l'importanza delle scelte che verranno fatte e il loro impatto a lungo termine. Solo così sarà possibile costruire un futuro più sicuro e sostenibile per le generazioni a venire.


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