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Lega e FI plaudono all'iniziativa di Piantedosi

Espulso dall'Italia un imam pachistano di Bologna

L'avvocato del religioso: contestazione inaccettabile

Espulso dall'Italia un imam pachistano di Bologna

L'imam espulso, Zulfaquir Khan

Su disposizione del Ministero dell'Interno, la Polizia di Stato di Bologna ha prelevato e accompagnato in Questura Zulfiqar Khan, cittadino pachistano e imam della moschea islamica di via Jacopo di Paolo, nella periferia nord della città. Nel provvedimento firmato dalle autorità italiane, in effetti, si parla non tanto di concreti pericoli legati al terrorismo, ma solo di <una visione integralista del concetto di jihad> che sarebbe stata illustrata dall'uomo destinatario del provvedimento. Zulfiqar Khan, inoltre, avrebbe <esaltato il martirio e l'operato dei mujahidin nel conflitto arabo-palestinese>, non mancando di manifestare il proprio sostegno da Hamas. Dura la reazione dell'avvocato Francesco Murru, legale dell'imam: <E' un ritorno allo Stato di Polizia e al perseguimento del reato di opinione>. Di segno opposto, le reazioni di Forza Italia e, in particolare della Lega, che si esprimono a sostegno dell'azione delle forze dell'ordine. Soddisfatta della massima attenzione riservata alla sicurezza di Bologna è Costanza Bendinelli, leader di Azzurro donna sotto le Due Torri e candidata alle elezioni regionali nelle liste dei berlusconiani. Altrettanto positivo il commento di un altro candidato, il consigliere regionale della Lega Daniele Marchetti: "Un plauso al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per l’operazione condotta. L’espulsione è stata una misura necessaria per garantire la sicurezza nazionale. Siamo di fronte a un episodio gravissimo. Il fatto che un leader religioso esprima pubblicamente sostegno ad Hamas, organizzazione considerata terroristica da molti Paesi, non può e non deve passare inosservato". "In un contesto così delicato, chiediamo ai rappresentanti della comunità islamica in Italia di esprimere una chiara e ferma condanna rispetto a queste dichiarazioni - ha detto ancora Marchetti -. Il silenzio, in casi come questo, potrebbe essere interpretato come una mancanza di presa di distanza da posizioni estremiste che non trovano alcun fondamento nella nostra società. Solo attraverso una condanna decisa da parte di tutti, possiamo evitare che simili episodi si ripetano e che il nostro territorio venga utilizzato per promuovere ideologie pericolose." Più articolato il giudizio di Indipendenza, secondo cui la valutazione corretta dell'episodio non potrà che essere formulata, se non dopo una più precisa relazione della Questura: "Se Zulfiqar Kahn è sospettato di alimentare cellule terroristiche, anche in fase embrionale, nella nostra città, è giusto che sia stato messo in condizione di non alimentare ulteriormente questa eventuale attività criminale; di contro, se il suo reato fosse solo quello di aver espresso giudizio, magari eccessivi o non condivisibili da tutti, a favore di coloro che reputa quelli della sua parte in opposizione agli altri, che non può che considerare nemici, la questione sarebbe molto delicata e controversa. In Libano e nel Medio oriente c'è una guerra e sarebbe cosa buona e giusta, per l'Italia, restarne fuori e adoperarsi eventualmente per la pace. Fare i "tifosi" di uno dei due contendenti - Ucraina insegna - non serve a nulla, anzi".

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