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EMILIA ROMAGNA: voci e volti della campagna elettorale

Carlo Nervo, la bandiera rossoblù di Elena Ugolini

Al suo fianco, anche il leggendario Beppe Signori

Carlo Nervo, la bandiera rossoblù di Elena Ugolini

Due definizioni non si attagliano alla figura di Carlo Nervo: quella di "specchietto per le allodole" e quella di "paracadutato". E se qualcuno tenta di scagliargliele addosso, con la stessa classe e naturalezza con cui deliziava i tifosi al Dall'Ara, le stoppa e le neutralizza in men che non si dica.

"Sono stato sindaco della mia Solagna dal 2009 al 2014, un comune ereditato dalla giunta precedente senza risorse e con un pesante debito che sembrava impedire la realizzazione di qualsiasi progetto. Al contrario, rimboccandomi le maniche, sono riuscito a rimettere a posto le strade, alcune infrastrutture sportive, a rilanciare importanti attività sociali, trovando i soldi necessari, anche in Europa, riuscendo persino ad abbattere il debito del Comune. Al mio successore, rispetto agli oltre 3 milioni e mezzo che mi sono trovato in bilancio, ho lasciato i conti con un passivo ridotto a poco più di due"

Resta il fatto che Solagna è in provincia di Vicenza e che tu sei nato a Bassano del Grappa, mentre adesso ti candidi alle elezioni regionali in Emilia Romagna, nella lista civica di Elena Ugolini...

"A Bologna ho vissuto per quasi quindici anni - anni splendidi, per altro -, ma anche dopo, da quando ho messo in piedi la mia attività nel settore dei mobili, ho continuato a vivere assiduamente questa regione, quotidianamente. E' più facile incontrarmi a Modena, a Ferrara, oppure a Cesenatico, piuttosto che in Veneto. E come imprenditore vivo e conosco da anni i pregi e i problemi delle terre emiliane e romagnole. Ho esperienza amministrativa e conosco il territorio e, quindi, le carte in regola per propormi agli elettori bolognesi".

Come ti sta accogliendo la città, in questa tua nuova veste?

"Diversamente da prima, non possono essere tutti soddisfatti della scelta compiuta: la politica, a differenza della maglia rossoblù, non unisce proprio tutti, in città. Però, devo dire che l'affetto generale che ancora mi dimostra Bologna - che mi ha dato sempre di più di quello che io sono riuscito a darle io - mi riempie il cuore, perché significa che ancora si ricorda della passione e dell'impegno che speso in ogni singola partita che ho giocato per tenere alti i colori della città." 

Su questo, il consenso è generale. Anzi, ricordiamo qualche numero: 417 partite ufficiali - il terzo, nella storia del Bologna, per presenze, dietro solo ad altri due "mostri sacri": Giacomo Bulgarelli e Tazio Roversi -; 36 goal realizzati, non ostate il ruolo di ala che, spesso, non offre tante possibilità di finalizzare l'azione; un'infinità di assist agli attaccanti di ben tredici stagioni diverse; sei presenze in Nazionale e un titolo Uefa, l'Intertoto, a tutt'ora l'ultimo trofeo conquistato dai rossoblù. Un curriculum che non può che farti immaginare consigliere sportivo della candidata a presidente del Centrodestra?

"A Elena gliel'ho già anticipato: voglio progettare un diverso modo di promuovere e rafforzare lo Sport tra i ragazzi. In primo luogo, con un'apposita "card" che consenta alle famiglie di far frequentare ai loro figli la disciplina preferita senza gravare pesantemente sul bilancio familiare. In secondo luogo, ripensando alla diffusione e alla gestione degli impianti, i cui oneri sono spesso alla base degli alti costi richiesti a chi vuole frequentarli, col risultato che tante ragazze e tanti ragazzi rinuncino a fare questa o quella attività".

Con risultati negativi per la loro formazione generale...

"Lo Sport è il primo e più efficace strumento per la prevenzione di fenomeni come il bullismo, la violenza giovanile o anche l'abbandono scolastico. Non è solo svago o alternativa alla strada o ad altro genere di situazioni pericolose: insegna a conoscere se stessi, a interagire positivamente con gli altri, a confrontarsi coi propri limiti, per di più stimolando a superarli con la dedizione e l'impegno, a non sprecare e a non buttare via il proprio tempo e le proprie energie. Più sport avremo nelle città e meno problemi di sicurezza, almeno giovanile, si dovranno affrontare. E io so, perché l'ho già fatto, dove si possono reperire i finanziamenti per realizzare progetti in questa direzione".

Non appena hai deciso di giocare questa partita, ti sei trovato al fianco Beppe Signori, un'altra leggenda degli anni '90 di questa città.

"Un amico fraterno che non ho mai smesso di sentire e frequentare, oltre che un campione immenso, con cui è stato un vero privilegio giocare. Però, gliel'ho detto subito: stavolta, sei tu che mi devi mandare in goal". 

Curiosità di carattere storico, a parte Renzo Ulivieri, notoriamente e orgogliosamente di sinistra, tutte le principali bandiere del Bologna football club, squadra della città più "rossa" d'Italia, hanno sempre avuto il cuore nel centrodestra, come appunto Nervo o Signori, se non addirittura a destra, come Bulgarelli, Tazio Roversi e Beppe Savoldi, i quali non disdegnarono di manifestare addirittura simpatie per il Movimento sociale italiano.

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