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CURIOSITA'
21 Ottobre 2024 - 21:30
Prima di diventare parte dell'impero di Meta per 16 miliardi di dollari nel 2014, WhatsApp era un servizio a pagamento. Con costi che variavano da un euro all’anno a seconda del paese, l’app generava circa 700 milioni di dollari all’anno. Ma dopo l'acquisizione, Meta decise di renderla completamente gratuita, trasformando WhatsApp nella più popolare app di messaggistica al mondo, utilizzata non solo per chattare, ma anche per prenotare servizi e ricevere comunicazioni ufficiali. Ma come fa una piattaforma così diffusa a rimanere in attivo senza costi per gli utenti?
Nel 2023, WhatsApp ha registrato entrate per 1,28 miliardi di dollari, un piccolissimo contributo rispetto ai 134 miliardi di fatturato di Meta. Nonostante questo, il fatturato non è affatto trascurabile, grazie in gran parte a WhatsApp Business. Questa app, lanciata nel 2018, consente alle aziende di comunicare con i clienti, permettendo a piccole e grandi imprese di gestire le proprie interazioni in modo efficiente. Anche se WhatsApp Business è gratuita, le funzionalità premium a pagamento hanno attirato molte piccole aziende, contribuendo in modo significativo alle entrate.
Negli Stati Uniti, l’abbonamento a WhatsApp Business Premium costa 5 dollari al mese, mentre in India, il paese con il maggior numero di utenti, è di circa 2,76 euro al mese. In Italia, la versione Premium è ancora in fase di test, ma Meta non sembra intenzionata a fermarsi qui: un passo avanti verso il futuro è rappresentato dalla Business Platform, un software di messaggistica per le grandi aziende, che permette un’integrazione più profonda nei sistemi informatici già esistenti. Questo servizio, con costi variabili a seconda dell’utilizzo, potrebbe rappresentare una nuova frontiera per monetizzare l’app senza far pagare gli utenti.
Secondo Nikila Srinivasan, vicepresidente di Meta per il “business messaging”, WhatsApp mira a diventare sempre più centrale nelle pratiche quotidiane degli utenti. Collaborazioni con enti locali, come quella avvenuta con la città di Bangalore per acquistare biglietti dell’autobus, e interazioni automatizzate con compagnie aeree come Kenya Airways, potrebbero portare WhatsApp a guadagnare in modo più diretto. «Immagina di poter prenotare un biglietto o effettuare un pagamento senza lasciare la conversazione. E poi tornare alle chat con gli amici», afferma Srinivasan. Un obiettivo ambizioso, che potrebbe rivoluzionare l’esperienza degli utenti.
Tuttavia, l’assenza di pubblicità all'interno dell’app rimane un punto fermo per Meta. Questo approccio non è unico nel panorama delle app di messaggistica. Signal, per esempio, è gestita da un’organizzazione non profit e si sostiene grazie alle donazioni. Discord e Telegram adottano modelli “freemium”, offrendo funzionalità di base gratuite ma a pagamento per opzioni premium.
In un mondo in cui monetizzare le app senza costi per gli utenti è diventato un vero e proprio enigma, WhatsApp continua a dimostrare che è possibile mantenere alta la propria popolarità e crescere, mantenendo l’accessibilità al pubblico. La vera sfida per Meta sarà ora quella di trovare il giusto equilibrio tra innovazione, servizi a pagamento e il mantenimento di un servizio gratuito che continua a dominare il mercato della messaggistica.
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