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EMILIA ROMAGNA: voci e volti della campagna elettorale

Noi, moderatamente arrabbiati in Forza Italia

La fronda nel partito di Maurizio Lupi agita la competizione elettorale

Noi, moderatamente arrabbiati in Forza Italia

Salvatore Campanaro, coordinatore provinciale dimissionario di Noi moderati di Bologna

Moderati, sì, certo, ma non fino al punto di accettare qualsiasi imposizione che, dall'alto, non tenga conto delle istanze del territorio. Acque agitatissime, insomma, nel principale serbatoio di voti alleato a Forza Italia, il raggruppamento guidato da Maurizio Lupi sotto l'insegna Noi moderati. A infrangere il clima irenico nel piccolo partito che candida i suoi uomini e le sue donne nelle liste approvate da Antonio Tajani, sono state proprio le scelte compiute per le elezioni regionali del 17 e 18 novembre prossimi. Scelte che non sono state digerite dalla dirigenza locale, quella intorno a cui è cresciuto Noi moderati fino a oggi, e che ha determinato una singolare forma di protesta. Infatti, più che sbattere la porta, alcuni dirigenti hanno, in primo luogo, confermato la loro volontà di continuare a sostenere il simbolo di Forza Italia, come stanno facendo da anni, del resto, invitando gli elettori, però, a dare la preferenza a candidati diversi da quelli che sono diretta espressione del movimento di Lupi. Così, per esempio, nel collegio provinciale di Modena, Francesco Coppi, coordinatore regionalenon cercherà voti per Manuela Spaggiari e Gianni D'Onofrio, ma accorderà il suo consenso personale e l'appoggio di tutto il gruppo storico di Noi moderati ad Antonio Platis, esponente a 24 carati di Forza Italia e dato per favorito nella pur difficile corsa che i berlusconiani dovranno sostenere nella patria della Ferrari. Stessa musica nell'epicentro della battaglia elettorale, a Bologna, dove Salvatore Campanaro, coordinatore provinciale - il quale, però, diversamente da Coppi, ha anche offerto le sue dimissioni dagli incarichi dirigenziali fino a oggi ricoperti -, annuncia di voler aiutare nelle rispettive corse Manes Bernardini e Costanza Bendinelli, sempre nelle fila di Forza Italia, ignorando la presenza di Manuela Perri, la quale, per altro, è la moglie di Domenico Trapasso, appena nominato dirigente cittadino di Noi Moderati da Lupi. <Tutto il gruppo bolognese di Noi moderati - spiega Campanaro - è stato incredibilmente escluso dal processo di selezione delle candidature per queste elezioni, non ostante i risultati già raggiunti nelle precedenti competizioni. E un partito che non sa ascoltare le voci del territorio e dei dirigenti che si è scelto commette un errore grave>. L'esponente dimissionario è convinto che il progetto in se stesso sia ancora valido, ma, col suo gesto e con le sue scelte, intende segnalare ai vertici di Noi moderati come non sia accettabile prescindere così superficialmente dall'opinione di coloro che hanno garantito, col loro personale e disinteressato impegno, la nascita e la crescita del partito fino, appunto, a questo nuovo appuntamento elettorale. <Non escludo nemmeno - chiude il ragionamento Campanaro - la possibilità di aiutare candidati nelle altre liste del Centrodestra, dato che, a questo punto, almeno per me, il risultato vero e importante da raggiungere è la sconfitta del Centrosinistra>.

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