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Castenaso: dopo l'acqua, fango, macerie e tanta solidarietà

Una comunità unita dalla voglia di ricominciare

Castenaso: dopo l'acqua, fango, macerie e tanta solidarietà

Il sindaco Gubellini, presente sul territorio della sua comunità ferita

Castenaso è il comune più esteso della Provincia di Bologna, attraversato dall'Idice e separato dal capoluogo solo da un cartello stradale. Qui vivono tantissimi uomini e donne che, in realtà, lavorano sotto le Due Torri, in centro e in periferia, ma non possono più permettersi di pagare gli affitti astronomici che si pagano nell'abitato petroniano, oppure che non intendono farsi strozzare da un mutuo per pochi metri quadri, quando in provincia, con gli stessi soldi, si può vivere in abitazioni più ampie e in mezzo alla natura. Almeno fino a quando, come è accaduto sabato scorso, la Natura stessa non si ribella, reagendo all'incuria dell'uomo con le esondazioni del fiume. Castenaso è stato anche uno dei territori più colpiti e che, trovandosi a valle, laddove inizia una pianura sterminata e che lambisce addirittura una depressione geografica - la vicina Molinella tocca i 40 metri sotto il livello del mare - quasi sicuramente è stato costretto a saldare il conto di incapacità altrui, di chi gestisce le amministrazioni che sono a monte di essa. E, infatti, qui, a fronte della gravità della sciagura, non si sono registrate polemiche politiche roventi, bensì, si è assistito a una mobilitazione corale di cittadini, per iniziativa individuale o per spinta associativa, senza distinzioni di fede politica o di qualsiasi altra natura, per portare soccorso e aiuto alle decine e decine, se non centinaia, famiglie finite sotto una montagna di fango. Il tempo per le analisi e per le recriminazioni ci sarà certamente, anche a Castenaso, ma non prima di aver rimosso le montagne di detriti che, ancora otto giorni dopo, accampano qua e là; non prima di aver restituito all'agibilità anche l'ultima casa, l'ultima cantina, l'ultimo garage invaso dalla melma dell'Idice. E alle vanghe, non appena c'è il tempo di farlo, mettono le mani tutti, dal sindaco, Carlo Gubellini, al suo storico oppositore, Angelo Mazzoncini, ora anima dell'Associazione di volontariato "Damiani". Stanno, se non sempre fisicamente, idealmente uno accanto all'altro, in mezzo ai ragazzi del gruppo degli Assistenti civici, delle diverse organizzazione di promozione sociale, di chiunque abbia la forza - perché spesso quella ci vuole - per spostare mobili, suppellettili, oggetti grandi e piccoli che, fino a una settimana fa, facevano parte della dotazione familiare di tanto loro concittadini. Terra di agricoltori da secoli, qui più che altrove si ha la consapevolezza che, dal materiale limaccioso che ora intristisce gran parte del paesaggio urbano e rurale, possano germogliare i frutti migliori e una comunità che, solo qualche mese or sono, s'era distinta per sigle - Pd, Fratelli d'Italia, Castenaso si cambia, Lega o % Stelle -, ora mescola tutti i suoi piedi, con gli scarponi in mezzo alla melma, non in attesa di tempi migliori, ma per costruire insieme un futuro migliore. Una bella storia, questa, che meritava d'essere raccontata.

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