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ALLUVIONE
29 Ottobre 2024 - 13:25
Una camion-ruspa che, l'altra sera, era ancora impegnato nella raccolta dei detriti alluvionali in via Saragozza
Il sindaco Matteo Lepore ora punto il dito contro il corpo dei Vigili del Fuoco, reo, a suo dire, di aver provocato, nel maggio dell'anno scorso, l'esondazione precedente del Ravone con un intervento chiaramente improvvido. In verità, più che di una certezza, si tratta solo di un'ipotesi, sulla quale, per altro, dovrà pronunciarsi il Tribunale, a cui si sono appellati alcuni residenti di via Saffi. Senza contare, poi, che si tratta solo di un aspetto molto limitato al fenomeno che riguardò quella strada petroniana nel 2023, e che portò allo sfondamento di un solaio, con la tracimazione dell'acqua in un'attività commerciale, prima, e sulla pubblica via, in un secondo momento. Secondo il primo cittadino, quell'esondazione sarebbe stata causata dalla decisione, assunta dai pompieri, di sigillare un tombino che avrebbe potuto e dovuto funzionare da valvola di sfogo delle acque in eccesso; secondo il perito del Tribunale, però, la causa sarebbe da individuarsi proprio in un'azione fatta compiere dal Comune, con la posa di paletti a sostegno della sede stradale che, bloccando il deflusso dei detriti, avrebbe causato l'intasamento delle conduttore e la conseguente fuoriuscita dell'acqua. Particolari tecnici e questioni di responsabilità che, per altro, interessano soprattutto coloro che hanno avuto danni diretti, a causa di quello specifico episodio. E c'è chi ironizza su questo quanto meno precoce scarico di responsabilità sui Vigili del Fuoco - la causa è ancora aperta - e per di più riguardante il 2023, da parte del sindaco, che suona fin troppo palesemente come un tentativo di allontanare da Palazzo d'Accursio i sospetti circa le colpe eventuali per il ben più grave disastro di due sabato addietro. Fratelli d'Italia, con in testa la capogruppo Francesca Scarano, giudica l'atteggiamento di Lepore "vergognoso": "La supponenza e il senso di impunità del sindaco Lepore non hanno confini, ormai è evidente" e sottolinea come "da anni il solaio del Ravone nel tratto di via Saffi andava rinforzato" e come proprio "solo dopo i gravi fatti del maggio 2023 l'amministrazione abbia deciso di usare i fondi del tram per ampliare lo scatolare". Gli fa eco Forza Italia, per voce di Costanza Bendinelli: "Dopo la Bonifica renana, dopo il Consorzio canali, dopo l'Agenzia regionale, Lepore attacca sconsideratamente il corpo dei Vigili del Fuoco, dimostrando come l'ansia di scacciare da sé i dubbi circa le cause del disastro alluvionale si risolva solo in grottesco e inaccettabile scaricabarile istituzionale. L'ho detto e lo ripeto: se s'intende sottrarre questa tragedia dal dibattito elettoralistico, è doveroso concentrarsi sulle analisi e le ricostruzioni dei fatti, non perdersi strumentalmente nella distribuzione arbitraria di responsabilità che non possono che avvelenare il clima". Per Indipendenza! interviene in modo lapidario Giovanni Preziosa: "Ormai è chiaro come questo sindaco non sia più in grado di assicurare una buona amministrazione cittadina: se ne deve andare". In questo dibattito si inserisce anche Confabitare che, come spiega il presidente Alberto Zanni, suggerisce di abolire i consorzi di bonifica, in quanto enti "inefficienti e incapaci di garantire una sicurezza idrogeologica adeguata ai luoghi e ai tempi". Infine, Daniele Marchetti, per la Lega taglia corto: "Il sindaco di Bologna, in quanto primo cittadino, ha delle responsabilità e dovrebbe saperlo ed è bene che se le assuma, invece di accusare oggi uno, ieri l'altro, per situazioni che investono direttamente il suo ufficio".
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