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SMOG
04 Novembre 2024 - 13:28
Primi blocchi antismog dell'autunno in Emilia-Romagna. Le previsioni Arpae promettono polveri alte nei prossimi giorni: scattano cos� le limitazioni emergenziali previste dall'accordo regionale in tutte le province della regione. Lo stop, che riguarda i motori più inquinanti compresi i diesel euro 5 (dalle 8.30 alle 18.30 in tutti i capoluoghi e nei centri più grandi) è previsto per domani 5 novembre fino al giorno successivo, mercoledì 6, quando è previsto un nuovo controllo. Tra le altre misure previste dal piano regionale ci sono il divieto di sosta con motore acceso per tutti i veicoli, l'abbassamento delle temperature medie nelle abitazioni fino a 10 gradi e negli spazi commerciali e ricreativi fino a 17, il divieto di combustione all'aperto (residui vegetali, fal�, barbecue, fuochi d'artificio), il divieto di uso di biomasse per il riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) se la stufa ha una classe energetica bassa, il divieto di spandimento di liquami zootecnici senza tecniche ecosostenibili. L'ordinanza del sindaco, Matteo Lepore, identica a quella dei suoi colleghi della regione, ha sollevato perplessità e critiche da parte dei partiti dell'opposizione. Fa ricorso all'ironia Costanza Bendinelli (Forza Italia), l quale rileva come "il blocco delle auto, per il miglioramento statistico della qualità dell’aria, è utile quanto tappare con un dito una falla in una diga". "E' assurdo - prosegue la Bendinelli - disporlo senza nemmeno 24 ore di preavviso (le agenzie hanno rilanciato la notizia a mezzogiorno inoltrato e non è che tutti stanno attaccati al televisore o alla radio in tempo reale). Questi provvedimenti spot dimostrano solo quanto i i politici di oggi, specialmente quelli al governo della nostra regione, siano distanti dalle problematiche familiari e lavorative della gente. Infatti, se il blocco fosse stato indetto per mercoledì o per giovedì, non sarebbe cambiato nulla ai fini del risultato finale, se non, appunto, di ottenerlo senza stravolgere ulteriormente la vita della gente. Sullo stesso binario si muove la considerazione di Daniele Marchetti (Lega): "Questo provvedimento è la conseguenza di un provvedimento regionale che, per quanto teoricamente fondato, trova un'applicazione priva di senso, perché attiva automatismi di tipo allarmistico ed emergenziale, che, invece, dovrebbero essere ispirati a concetti di programmazione più ragionevoli e gestibili da parte di tutti". Infine, secondo Giovanni Preziosa (Indipendenza!), nella decisione del sindaco è mal celata una verità nota da tempo: "Se si chiede di spegnere il motore ai semafori, si ammette come parte dell'inquinamento sia il frutto velenoso della congestione e del traffico. Eppure, nella quotidianità, i bolognesi sono costretti a circolare, rispettando divieti e limitazioni - imposti dall'amministrazione comunale - che allungano i percorsi e i tempi di percorrenza, cioè, aumentano il consumo di carburante e la produzione di gas di scarico. Un'incoerenza che la dice lunga sulla ragionevolezza di chi ci governa".
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