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STRAGE DI USTICA

Forza Italia: troppa faziosità nella televisione pubblica

La denuncia del senatore Rosso in Commissione vigilanza sulla Rai

Forza Italia: troppa faziosità nella televisione pubblica

Roberto Rosso, senatore di Forza Italia

"In occasione del 44° anniversario della strage di Ustica, nella quale 81 persone persero la vita nella distruzione del DC-9 Itavia in servizio tra Bologna e Palermo, la Rai ha dedicato alla tragedia due prodotti specifici, il programma Report di Sigfrido Ranucci (26 maggio 2024) e lo speciale di Massimo Giletti - Ustica una breccia nel muro (giugno 2024) - entrambi impostati sull'ipotesi della cosiddetta battaglia aerea, secondo la quale l'abbattimento del DC-9 sarebbe avvenuto con un missile nell'ambito di uno scontro nel quale sarebbe stato coinvolto anche un MiG libico. In entrambi i casi erano assenti coloro che non concordano con quella tesi o che avrebbero potuto dar conto delle risultanze delle perizie d'ufficio e dei procedimenti penali. Unica eccezione, fortemente voluta da Giletti, il generale Leonardo Tricarico, al quale è stato però di fatto impedito di parlare". Lo dichiara il senatore Roberto Rosso, capogruppo di Forza Italia in Commissione di Vigilanza Rai e firmatario di un'interrogazione al presidente e all'amministratore delegato della Rai. "Questa unilateralità delle trasmissioni - spiega Rosso - non è affatto accidentale o isolata, ma si è ripetuta nel corso degli anni, in più occasioni. Come quando, nel 2001, Il Fatto di Enzo Biagi, su Rai1, tagliò la messa in onda delle risposte su Ustica del generale Tricarico. O quando, nel 2018, Paolo Poggio fu costretto dalla signora Daria Bonfietti prima a far saltare il contraddittorio a 'La vita in diretta tra Giovanni Fasanella e Gregory Alegi e poi a leggere un comunicato della Rai scritto sotto dettatura dalla stessa. Per questi motivi, Forza Italia al Senato chiede di sapere, attraverso un'interrogazione, se la totale assenza di contraddittorio nella puntata di Report e il vistoso squilibrio nel numero di ospiti microfonati e del tempo loro concesso da Giletti corrispondano all'obbligo di pluralismo della televisione pubblica. Chiediamo inoltre se sia compatibile con la qualità di un servizio sostenuto dal denaro pubblico il presentare come novità elementi smentiti dalla magistratura da 35 anni; se esista una linea aziendale, formale o informale, che affida alla sola signora Bonfietti, presidente di una delle associazioni dei parenti delle vittime, la titolarità esclusiva a parlare di Ustica, compreso il diritto di veto, formale o informale, su contenuti e ospiti dei programmi sulla strage di Ustica; se esista una linea aziendale che in ogni caso preveda la divulgazione della sola supposta battaglia aerea per quanto smentita dalle sentenze penali. Infine si chiede di sapere quali misure la Rai intenda adottare per assicurare il pluralismo e la correttezza dell'informazione su Ustica e altri temi complessi, evitando il ripetersi di prospettazioni unilaterali, disinformate e distorsive della realtà" conclude Rosso.

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