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Racket mafioso a Castenaso?

Inquietante spaccata dall'amaro sapore intimidatorio

Racket mafioso a Castenaso?

La "spaccata" consumata alla UnikoMed di Castenaso

Non è ancora svanita l'eco delle parole ammonitrici di Nicola Gratteri, procuratore di Napoli, il quale, a un convegno della Cna di Bologna, ha segnalato come il territorio felsineo non è certo immune dalle brame della mafia, che un tremendo tonfo sordo, in quel di Castenaso, ha confermato che sì, forse, il racket è giunto nella terra dell'idice, del Savena e del Reno. Nella notte a cavaliere tra giovedì e venerdì, infatti, esattamente dove via Tosarelli diventa via Nasica, proprio davanti al Comune, una Renault, chiaramente rubata, di colore blu elettrico metallizzato, si è resa protagonista di un inquietante episodio. L'auto, giunta davanti alle vetrine della UnikoMed, un ambulatorio medico, dove certamente non c'è nulla da rubare, ha fatto manovra e, postasi col posteriore verso la vetrina, con una brusca marcia indietro ha sfondato l'ingresso del gabinetto sanitario. Subito dopo la violenta spaccata, dalla macchina sono scesi due individui che, non curanti di essere ripresi dalla telecamere, si sono intromessi nei locali appena violati, ma per non rubare nulla, dato che nulla c'era da rubare. Dopo 32 secondi esatti - come si può calcolare dal video ora a disposizione delle forze dell'ordine - i criminali sono risaliti a bordo del mezzo, per fuggire via. Dunque, sembra abbastanza lampante come l'intento dei criminali fosse meramente dimostrativo e, a questo punto, l'interrogativo a cui si dovrebbe rispondere è: chi vorrebbero spaventare? La società che gestisce il centro medico? Oppure, il proprietario dei locali, in affitto alla UnikoMed? Il dubbio è lecito, dato che è difficile - anche se non impossibile - che l'azienda sanitaria possa essere vittima del racket; mentre il proprietario dei muri potrebbe benissimo costituire il bersaglio dei ricattatori. Infatti, si tratta di Giuseppe Caterino, costruttore molto in vista e attivo a Castenaso. Talmente ben radicato nel territorio, l'imprenditore, al punto che, in due delle aree dove maggiormente ha operato con le sue opere edilizie, il Comune ha allestito due giardini che, curiosamente, sono contraddistinti da due grandi animali giocattolo dai nomi indicativi. Il primo, è il Drago Pino, dell'omonimo parco giochi pubblico e a nessuno, in paese, è sfuggito il fatto che il simpatico mostricciattolo sia stato battezzato col diminutivo con cui tutti conoscono Caterino; nel secondo, poi, fa bella mostra di sé la Tartaruga Marta e, guarda caso, Marta è anche il nome della consorte dell'imprenditore. Che tanta visibilità abbia attirato le attenzioni di qualche cosca?

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