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INCIDENTI A BOLOGNA

Il Pd messo sotto accusa dai sindacati di Polizia

Duro commento: "O si prendono le distanze dai criminali dei centri sociali o si è complici"

Il Pd messo sotto accusa dai sindacati di Polizia

Due simpatizzanti dei centri sociali che, da una terrazza, hanno lanciato oggetti contro i manifestanti per la sicurezza a Bologna, sabato scorso

Lo scontro politico, a seguito dei gravissimi incidenti di sabato pomeriggio, a Bologna, è al calor bianco. E vede il sindaco della città in evidente difficoltà, a causa della presenza - a spalleggiare gli attivisti dei centri sociali - del suo braccio destro, il vicesindaco Emily Clancy, e di uno degli esposti più in vista della sua maggioranza, Detjon Begaj. E le difficoltà, per Matteo Lepore, non vengono tanto dal Centrodestra, quanto dalle organizzazioni sindacali delle forze dell'ordine. Lepore, intervistato anche stamane da molte testate televisive, accusa il governo "di aver mandato 300 camice nere di Casa Pound da Roma", invece che aiuti per gli alluvionati, tacendo sulle azioni sconsiderate e delinquenziali messe in atto dagli estremisti di sinistra. Anzi, un esponente della sua maggioranza, aderente di Avs, ha risposto alle polemiche sostenendo che "di centri sociali ce ne vorrebbero di più". In realtà, però, la manifestazione dell'altro ieri non è stata organizzata da Casa Pound, i cui militanti erano solo una parte del corteo e nemmeno quella preponderante. L'iniziativa, regolarmente autorizzata da almeno 2, se non 3 settimane, era stata indetta dalla Rete dei Patrioti-Movimento nazionale e ha visto la partecipazione di un migliaio di persone di tante e diverse organizzazioni politiche, per lo più bolognesi ed emiliane. Al di là di questo, quel che mette in maggior difficoltà l'amministrazione cittadina è il duro commento delle rappresentanze della Polizia, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza che, nel loro essere oggettive e fuori dalla contesa partitica, hanno messo in evidenza, insolitamente all'unisono, come li problemi per l'ordine pubblico, le violenze e le devastazioni siano state poste in essere solo ed esclusivamente dai militanti dei centri sociali. Durissimo il Sap: "Gli scontri sono stati messi in atto in modo preordinato da persone con evidente indole criminale. Non si tratta di manifestanti, ma di criminali professionisti del disordine. Hanno usato bastoni, mazze, fumogeni e bombe carta. Il corteo è stato solo l'occasione per creare disordini. Le immagini sono inequivocabili e questa volta nessuno può strumentalizzare l'operato delle forze dell'ordine. Ora ci aspettiamo una netta presa di distanza, diversamente significa essere complici dei delinquenti". Il sindacato dei Carabinieri solidarizza senza meno coi colleghi civili e offre loro ogni supporto e tutela legale. Il giudizio del Silp-Cgil è questo: "Questi eventi inaccettabili ci riportano purtroppo a una situazione che già conosciamo, dove le lavoratrici e i lavoratori in divisa si trovano spesso ad affrontare le conseguenze di tensioni sociali e scontri pubblici, senza che vengano adeguatamente protetti e rispettati". Addirittura concreta, la reazione delle rappresentanze dei finanzieri che, con una nota, chiede che coloro che vengono identificati o fermati in situazioni di grave illegalità, come quella messa in atto dai centri sociali, sia raggiunto non solo sul piano penale, ma "colpito anche da un Daspo economico", non essendo più tollerabili "i delinquenti che attaccano gli agenti". In altre parole, la pretesa di andare a caccia di fantomatiche camicie nere, almeno per la Polizia e gli altri corpi della pubblica sicurezza, non può essere il pretesto per non prendere provvedimenti da coloro i quali, nei centri sociali, alimentano odio e violenza, contro le forze dell'ordine e non solo.

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