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INCIDENTI A BOLOGNA

Lepore attacca il Prefetto: ecco quali erano i patti!

Ma un verbale può giustificare le violenze dei centri sociali?

Lepore attacca il Prefetto: ecco quali erano i patti!

Sullo sfondo, i manifestanti dei centri sociali che, di lì a poco, hanno attaccato le forze di polizia, sabato scorso

Matteo Lepore insiste, rendendo pubblico, fatto del tutto insolito e poco istituzionale, il verbale dell'ultima seduta del comitato per l'ordine pubblico, tenutasi in Prefettura poco prima della manifestazione di sabato della Rete dei patrioti e delle annesse violenze scatenate dai centri sociali. Ma cosa c'è scritto, in quel documento? Secondo quanto diffuso dal sindaco di Bologna, cioò che segue: "Il prefetto, su conforme parere del consesso dispone che la Questura attraverso la Digos assumerà opportuni contatti con il Movimento nazionale-Rete dei patrioti dell'Emilia Romagna, al fine di addivenire  a un'opportuna modifica del luogo di svolgimento della manifestazione, che dovrebbe avvenire al di fuori del centro storico. Si propone piazza della Pace". E, infatti, Digos e Questura hanno contattato gli organizzatori della manifestazione che, in pieno spirito di collaborazione con le istituzioni, hanno acconsentito a far sì che la manifestazione durasse un po' di meno, rispetto a quanto previsto dalla precedenti autorizzazioni già ottenute e coinvolgesse una porzione di territorio più limitata. Ciò che non è stato possibile accettare, ovviamente, è stata la pretesa del sindaco e del Pd di essere relegati nella piazza antistante lo stadio Dall'Ara e non tanto per la sua distanza dal centro storico cittadino, bensì per il fatto che quel luogo non ha niente a che vedere con l'oggetto specifico dell'iniziativa, incentrata sulla necessità di assicurare maggior sicurezza e minor degrado criminale proprio nelle zone adiacenti la stazione centrale. Zone diventate simbolo del degrado cittadino, essendo state il teatro anche dell'ultimo omicidio per mano degli ormai irrefrenabili pusher della droga stranieri. Per altro, al di là di tutto questo, resta il fatto che, anche qualora la Prefettura non sia stata capace di coartare ulteriormente la volontà e i diritti di chi ha inteso organizzare legalmente una manifestazione contro la delinquenza, ciò non può certo servire a giustificare o minimizzare il fatto che le violenze e le devastazioni di sabato sono venute solo ed esclusivamente da quanti - su invito anche del partito del sindaco - hanno organizzato una contro manifestazione, premeditando e scatenando, nell'ambito di questa, un'agguato ai danni delle  forze dell'ordine.

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