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RIMINI
13 Novembre 2024 - 14:59
Bisogna "superare la logica nimby - not in my back yard: non nel mio cortile - e guardare al di là delle singole necessità, tenendo conto dei bisogni di tutta la comunità per vedere come il nuovo mercato ittico sia un'opera a sostegno dell'economia e del benessere dell'intera città". Lo sostiene la Cooperativa Lavoratori del Mare di Rimini che oggi risponde al comitato Sinistra del porto, che raccoglie firme proprio contro il progetti del nuovo mercato ittico. Per la Cooperativa, invece, non solo quel progetto è "fondamentale per la nostra economia del mare e per il mantenimento e lo sviluppo di una delle realtà commerciali più importanti di tutto l'Adriatico", non solo è un'infrastruttura "indispensabile per la pesca"; il tema è anche "promuovere e rafforzare una filiera di qualità che parte dal mare con il duro lavoro dei pescatori". Sono oltre 200 i soci della marineria della cooperativa", ma la filiera coinvolge anche biologi e ricercatori, pubblici esercizi. E dal mercato ittico di Rimini il pescato raggiunge "l'entroterra dalle Marche all'appennino bolognese, arrivando fino a Milano. Sulla tavola dei riminesi e dei turisti - affermawno i pescatori - vogliamo il pesce freschissimo del nostro mare, a miglio zero, o trovare prodotti che arrivano dall'estero (con tutti i limiti per la qualità e la freschezza, nonché una pesante impronta ambientale)?" Anche per questo la posizione sul mare "è essenziale per garantire un collegamento diretto con la filiera della pesca locale e promuovere un'economia basata sulla prossimità e sulla sostenibilità", perché collocare il mercato vicino ai luoghi di sbarco del pescato "permette di mantenere alti standard di freschezza e qualità della filiera che va dai pescatori ai consumatori finali".
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