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«Fai schifo!», influencer trasgender aggredita a Bologna

Josephine Yole Signorelli, alias Fumettibrutti, denuncia tutto sui social

Aggressione verbale a Bologna: il coraggio di Fumettibrutti e la solidarietà sui social

Josephine Yole Signorelli, alias Fumettibrutti in uno scatto pubblicato sui social

Bologna, città di cultura e accoglienza, è stata teatro di un episodio che ha scosso la comunità e sollevato interrogativi sulla tolleranza e il rispetto reciproco.

Josephine Yole Signorelli (Fumettibrutti) ha raccontato di essere stata vittima di un'aggressione verbale mentre si trovava alla fermata dell'autobus. Un uomo di circa cinquant'anni, senza alcun motivo apparente, l'ha insultata con parole offensive, lasciandola in uno stato di sorpresa e amarezza.

CHI È FUMETTIBRUTTI 
Conosciuta con il nome d'arte Fumettibrutti, Josephine è una fumettista italiana nata nel 1991 a Catania. È diventata celebre per il suo approccio innovativo e spesso provocatorio nel mondo del fumetto. I suoi lavori affrontano temi complessi come l'identità di genere, la sessualità e l'autodeterminazione, e sono caratterizzati da uno stile visivo distintivo e incisivo. È riconosciuta non solo per il suo talento artistico, ma anche per il suo contributo nel promuovere un dialogo aperto su temi spesso considerati tabù nella società.

L'AGGRESSIONE 
«Che schifo», le ha detto, guardandola dritta negli occhi. Un attacco non solo alla sua persona, ma anche alla sua identità di donna transgender.

La reazione di Josephine è stata immediata: ha risposto all'aggressore, cercando di difendere la propria dignità. Tuttavia, ciò che ha colpito maggiormente l'artista è stata l'indifferenza dei passanti.

Nessuno ha ritenuto opportuno intervenire o esprimere solidarietà in quel momento difficile.
«Mi sono allontanata, ho scelto un’altra fermata per aspettare», racconta, evidenziando la solitudine che spesso accompagna chi subisce simili attacchi.
Questo episodio ha messo in luce una realtà amara: molte persone transgender si trovano a dover affrontare da sole situazioni di discriminazione e violenza verbale.
LO SFOGO SUI SOCIAL
Dopo l'accaduto, Josephine ha condiviso la sua esperienza sui social media, dove ha ricevuto un'ondata di solidarietà. Il video in cui racconta l'episodio ha raccolto oltre 25 mila reazioni e migliaia di commenti di supporto.
«Ti stringiamo forte», è il messaggio che emerge dai tanti commenti, come un abbraccio virtuale che cerca di colmare il vuoto lasciato dall'indifferenza reale.
Tuttavia, tra le parole di conforto, emergono anche riflessioni sulla difficile condizione delle persone transgender: «Noi persone trans non veniamo viste quando abbiamo bisogno di aiuto», scrive un utente, sottolineando un problema sociale che va oltre il singolo episodio.


L'aggressione subita da Fumettibrutti non è un caso isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di intolleranza e discriminazione. «Il clima in cui siamo fa sentire forti queste persone», commenta un altro utente, suggerendo che episodi di questo tipo siano il sintomo di una società in cui l'odio e la paura dell'altro trovano terreno fertile.



L'ARTE COME STRUMENTO DI RESISTENZA
Josephine Yole Signorelli non è solo una vittima di questo episodio, ma anche una voce potente nel panorama culturale italiano. Attraverso le sue opere, come "La mia adolescenza trans" e "Romanzo esplicito", l'artista affronta temi legati alla transizione e all'identità di genere, offrendo uno sguardo intimo e autentico sulla sua esperienza personale. La sua arte diventa così uno strumento di resistenza e di sensibilizzazione, capace di stimolare il dibattito e di promuovere una maggiore comprensione delle sfide affrontate dalle persone transgender.

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