Espulsione da Bologna: padre e figlio tunisini allontanati dall'Italia per reati di vario genere

Nelle ultime 24 ore, la questura di Bologna ha emesso un ordine di espulsione per due cittadini tunisini, padre e figlio, che hanno accumulato una serie di reati durante il loro soggiorno in Italia. 
L'episodio ha avuto inizio con l'arrivo dei due uomini a Lampedusa nell'estate del 2020. Da allora, il loro percorso in Italia è stato segnato da una serie di reati che hanno portato all'inevitabile decisione di espulsione. Il padre, nato nel 1969, si è reso colpevole di spaccio e lesioni personali, mentre il figlio, nato nel 2002, ha accumulato accuse di resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione. Nonostante una prima richiesta di protezione internazionale sia stata negata, i due hanno tentato nuovamente di ottenere asilo durante l'udienza di convalida dell'espulsione. Tuttavia, la loro richiesta è stata giudicata "manifestamente infondata" e immediatamente rigettata.

Il trasferimento verso l'aeroporto di Roma Fiumicino non è stato privo di complicazioni. Durante il tragitto, i due uomini hanno opposto una forte resistenza. Il figlio, in particolare, ha sfondato un finestrino dell'auto di servizio con dei calci e ha lanciato una bottiglia d'acqua contro una poliziotta. Un comportamento che ha richiesto l'intervento della polizia di Roma per garantire che l'espulsione potesse procedere senza ulteriori incidenti. Nonostante il ritardo, il volo charter è partito, riportando i due nel loro paese d'origine.

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