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L'INTERVISTA

Gasparri: "In Emilia e a Bologna una Sinistra arrogante che può essere sconfitta"

"Le colpe per il dissesto idrogeologico non si possono nascondere ed emiliani e romagnoli se ne ricorderanno ai seggi"

Gasparri: "In Emilia e a Bologna una Sinistra arrogante che può essere sconfitta"

Maurizio Gasparri, assieme a Costanza Bendinelli, nel corso di una manifestazione di Forza Italia

Tra i leader nazionali di Forza Italia, quella d'invitare Maurizio Gasparri è la scelta migliore, per chiudere una campagna elettorale, per di più aspra e infuocata come quella emiliano-romagnola. L'attuale presidente dei senatori azzurri, infatti, è ancora un militante tra i militanti, nel suo partito. Gasparri è cresciuto fin da ragazzo a una scuola dove l'impegno e la presenza fisica, tra coloro che volontariamente prestano il loro impegno per un successo elettorale, è il primo dovere di un dirigente. E la sera in cui scatta il silenzio elettorale, tradizionalmente, è quella dedicata appunto agli attivisti che si sono spesi per un mese e più, attaccando manifesti, distribuendo volantini, incontrando gli elettori.

Senatore, se la sente di fare previsioni sul risultato di questa consultazione?

Non bisogna mai dare per perso nulla, in politica. Abbiamo appena vinto in Liguria, dove la Sinistra era convinta di aver strappato la Regione al Centrodestra prima ancora che iniziasse la campagna elettorale. Abbiamo ottime sensazione per il voto in Umbria che seguirà a stretto giro di tempo quello emiliano. Se mi è consentita una metafora calcistica, noi sappiamo bene che qui giochiamo fuoricasa e contro un avversario ostico e arrogante, ma sono convinto che Elena Ugolini ce la possa fare e che Forza Italia si attesterà su un livello di voti superiore alle precedenti elezioni regionali.

Battuta per battuta - e non dev'essere facile per uno come lei, notoriamente romanista fino al midollo -, proprio Bologna ha dimostrato recentissimamente quanto sia possibile e importante vincere fuori casa...

... eccome se lo so! E se guardiamo alle conseguenze - l'appalesarsi di una situazione societaria carente, l'inadeguatezza di un allenatore, Iuric, ben sostituito da un uomo di esperienza come Ranieri, la presa di coscienza che forse è necessario anche un cambio di proprietà, magari con investitori che siano in armonia con la storia e la tradizione della città -, possiamo ben sperare che anche Bologna, che anche l'Emilia, grazie a una vittoria fuori casa, trovi la forza di cambiare, di affidarsi all'alternanza, di spezzare un sistema di potere che, al di là di tutto, dura da troppo tempo ed è sclerotizzato.

In questo mese, specialmente a Bologna, è successo un po' di tutto e gli animi - tra i contendenti - si sono spesso accesi, portando alla ribalta nazionale i problemi della città. Dall'alluvione agli incidenti con la Polizia, tra i partito sono volate spesso parole grosse, scambiandosi reciprocamente accuse feroci.

In una campagna elettorale può essere normale, un innalzamento dei toni, ma, per esempio, sui due temi da lei citati, ci sono verità incontrovertibili che chi ha governato non può nascondere. Sul dissesto idrogeologico, al di là di tutti i ragionamenti sui cambiamenti climatici, resta il fatto che la Regione Emilia Romagna è riuscita a spendere e con fatica solo il 10% dei fondi disponibili per la messa in sicurezza del proprio territorio di competenza. Il destino può anche esser stato cinico e baro, ma io spero che gli emiliani e i romagnoli si ricordino bene, domenica e lunedì, di questa spaventosa manifestazione di inefficienza amministrativa.

E sull'episodio che ha visto il sindaco di Bologna litigare, a causa degli scontri tra centri sociali e polizia, con tutti i vertici della sicurezza pubblica?

In primo luogo, va ribadito che la ricostruzione dei fatti esposta dal sindaco, che non ricordo mai se si chiami Lepore o Merola, visto che è facile confondersi tra tutti questi funzionari di turno del Pd, è stata completamente smentita da tutti i più alti organi delle nostre forze di sicurezza. In secondo luogo, che la Sinistra alle forze dell'ordine non pensa mai: non ci pensa quando ci sono da rinnovare i contratti degli agenti della Polizia di Stato e dei militari dei Carabinieri; non ci pensa quando sarebbe doveroso far sentire la vicinanza delle forze politiche responsabili e delle istituzioni alle donne e agli uomini che presidiano sulla nostra serenità quotidiana e rischiano la loro vita per tutelare le nostre. Infine, però, sappiamo come tutto questo sia scontato e inevitabile, se il problema dei Lepore/Merola è quello di tenere stretti contatti con realtà estremiste e violente, da cui proviene anche la vicesindaco. Realtà che ancora oggi, a Torino, nel corso di manifestazioni inaccettabili e criminali, hanno gettato una specie di ordigno che ha ferito e costretto alle cure ospedaliere una quindicina di agenti.

Un'ultima battuta sulla candidata a presidente della sua coalizione, Elena Ugolini?

Ha fatto una campagna elettorale intensa e coraggiosa, arricchendo la nostra alleanza con la sua notevole esperienza e capacità nel mondo della Scuola e della Cultura. Sono convinto che gli elettori apprezzeranno tutto questo e che la premieranno, accordando a lei la loro fiducia.

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