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GIUSTIZIA
25 Novembre 2024 - 15:34
Marco Astorri, ex-patron della Bio-On
Si chiude con condanne dimezzate - rispetto alle richieste della Procura di Bologna - il processo di primo grado sul crac di Bio-On, l'azienda di bioplastiche bolognese fallita nel dicembre 2019. Il collegio del Tribunale di Bologna, presieduto dal giudice Domenico Pasquariello, ha quindi accolto solo in parte le richieste formulate dall'accusa, in alcuni casi, assolvendo gli imputati e in altri per intervenuta prescrizione del reato, condannando l'ex-presidente di Bio-On, Marco Astorri, e il suo vice, Guido Cicognani, a cinque anni e due mesi ciascuno, a fronte dei 10 anni proposti. I nove imputati erano accusati, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta impropria e per distrazione e di tentato ricorso abusivo al credito. Per quanto riguarda gli altri imputati, l'ex direttore generale dell'azienda, Vittorio Folla, è stato condannato a quattro anni e quattro mesi, invece degli otto chiesti dalla Procura; l'ex presidente del collegio sindacale, Gianfranco Capodaglio, a tre anni e otto mesi, a fronte di una richiesta di sei anni; il revisore Gianni Bendandi a tre anni e sei mesi (la richiesta era quattro); l'ex-consigliere della societàx, Gianni Lorenzoni, a quattro anni; gli ex-componenti del collegio sindacale, Vittorio Agostini e Giuseppe Magni, a tre anni e sei mesi, come chiesto dalla Procura. Assolto, infine, l'ex direttore finanziario, Pasquale Buonpensiere, per il quale era stata chiesta una condanna a cinque anni. Le motivazioni saranno depositate nel giro di 90 giorni. Inoltre, i giudici hanno accordato al Gruppo Ima, parte civile nel processo, una provvisionale da un milione di euro, che deve essere pagata da sette degli otto imputati (è stato escluso, da questo onere, Bendandi). Quattro imputati (Astorri, Cicognani, Folla e Lorenzoni), poi, devono adesso pagare una provvisionale da 20.000 euro alla Consob. Per quanto riguarda le altre parti civili coinvolte nel processo (oltre 1.000), gli otto condannati dovranno risarcirle in solido con somme che verranno stabilite in sede di giudizio civile. Rigettate, invece, le richieste di Banca Finnat. Non del tutte negative le considerazioni di Tommaso Guerrini, legale dell'imputato principale: "La Procura aveva chiesto 10 anni, quindi la condanna a cinque anni e due mesi per Astorri mi pare un evidente ridimensionamento delle tesi sostenute in primo grado: se poi mi si chiede se sono contento, non lo sono". Tra 90 giorni saranno depositate le motivazioni della sentenza e, sicuramente, si aprirà, col ricorso in Appello, il secondo tempo di questa partita.
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