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BOLOGNA
26 Novembre 2024 - 15:27
Andrea Spettoli, anima dei No-Tram di Bologna
Il Comune è soddisfatto per la restituzione alla città del pieno godimento, per tutti i cittadini, appiedati o a bordo di un qualsiasi veicolo, del primo tratto di strada precedentemente interessato dai lavori per la realizzazione della nuova tramvia. Sicuramente, può sembrare un risultato suggestivo, se non fosse che si parla di una porzione di strada lunga sì e no un cento metri, poco più o poco meno, sugli oltre poco meno di 17 chilometri da realizzare per completare l’opera. Attenzione - insiste a far notare Andrea Spettoli, anima del comitato cittadino che, da sempre, si batte contro questo progetto -: opera finanziata in parte coi fondi del Pnrr e che dovrebbe - affinché Palazzo d’Accursio non perda quei fondi - essere terminata e pronta all’immediato uso entro il 2026. Ora, tenuto conto che gli altri cantieri in via di definizione rappresentano, grosso modo, un 25% dell’intero tracciato e che, al pari della sezione tra via Ugo Bassi e via Cesare Battisti, saranno restituiti alla cittadinanza non prima di gennaio-febbraio; c’è da chiedersi come sia possibile concludere tutti i lavori del mancante 75% - per quanto in aree della periferia - in soli 20/22 mesi? Forse, la speranza che nutrono Matteo Lepore e gli uomini e le donne della sua giunta, è quella di vedere, nel frattempo, un cambio di orientamento politico nel governo nazionale, così da avere una sorta di paracadute statale, qualora i lavori sforassero la tempistica prevista e si perdessero i circa 350 milioni in arrivo dall’Europa. Quel che è certo, è come, nell’uno o nell’altro caso, cioè, col Centrodestra o col Centrosinistra al potere a Roma, se la realizzazione della tramvia dovesse tardare, l’opera andrebbe a gravare interamente sulle spalle dei cittadini, italiani o solo bolognesi che fossero. Ben venga, allora, l’entusiasmo per i primi cento metri e, ancor più, per la prevista fine dei lavori fino a via della Zecca (altri 70-80 metri) entro il prossimo Natale. Si tratterà, matematicamente parlando, della conquista del primo stadio del tram - nel senso greco dell’unità di misura, di circa 178 metri -, ma nella consapevolezza di dover percorrere altre 85 tappe di analoga lunghezza. Insomma, festeggiare va bene, ma per poco; ed è simpatico anche il sondaggio sul colore delle future carrozze dei convogli, con una scelta tra il rosso (un po’ scontata, data la natura politica della giunta), e un tocco dorato: ma bisogna, piuttosto e sopra a tutto, rimboccarsi le maniche.
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