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Da Bologna, parte la rivolta contro Giorgia Meloni

Le infuocate dichiarazioni dei leader di Alleanza Verdi e Sinistra

Da Bologna, parte la rivolta contro Giorgia Meloni

Nicola Fratoianni

Dopo i buoni risultati alle ultime elezioni regionali in Emilia-Romagna "e in tutta Italia" dell'Alleanza Verdi e Sinistra, "non ci accontentiamo, anche perché vogliamo cambiare il paese. Siamo qui al fianco dei sindacati oggi, Cgil, Uil e tante sigle di base, per un grande sciopero generale. Per difendere i diritti di lavoratori e lavoratrici e per cambiare una manovra ingiusta e regressiva, che riduce i finanziamenti ai diritti universali, peggiora la vita dei cittadini e non risponde ai problemi del paese. Chi come Landini dice che serve una rivolta sociale, fa bene". Così Nicola Fratoianni, leader dell'Alleanza Verdi e Sinistra, a margine della manifestazione di piazza Maggiore, a Bologna, per lo sciopero generale, al fianco di Angelo Bonelli dei Verdi. Aggiunge proprio quest'ultimo: "Siamo qui perché critichiamo profondamente questa manovra, che aggredisce diritti ed è iniqua, dal punto di vista sia sociale sia ambientale. Si tratta di una manovra che fa elemosine inaccettabili, pensiamo alle pensioni minime con 10 centesimi di euro al giorno. Aumenta le spese per gli armamenti, con deroga del patto di stabilità a Bruxelles, mentre, invece, non assume medici e infermieri". Aggiunge Bonelli sul rilancio possibile del cCentrosinistra, in pressing sul Governo: "Le elezioni regionali sono state un punto di partenza importante, perché dimostrano che uniti si può vincere sulla base di programmi. I lavori sono in corso - assicura il leader ambientalista - per costruire un'alternativa alla destra e ci stiamo riuscendo, perché la povertà sociale che aumenta e la crisi climatica determinano un danno economico e sociale. Gli italiani vogliono cambiamento". E Bologna in tutto questo "è un punto di riferimento importante: qui oggi ci sono decine e decine di migliaia di persone, dopo quei 300 fascisti - rincara Bonelli- che di recente hanno sfilato in questa città, Medaglia d'oro alla Resistenza, offendendola. E' la risposta che diamo a un Governo che sdogana il fascismo, lo vediamo ogni giorno, ma è anche la risposta a chi oggi non vuole redistribuire ricchezza, nel settore delle banche e nel settore energetico".
Conclude Bonelli: "In Italia ci sono 72 super ricchi, con 301 miliardi di euro di patrimonio, mentre non si aumentano pensioni e stipendi, o si taglia il trasporto pubblico e non si affronta la crisi climatica". Aggiunge Fratoianni interpellato: "Oggi è il giorno della rivolta sociale come chiede il segretario della Cgil Landini? Oggi è il giorno dello sciopero generale, di un grande sciopero generale. Chi come Maurizio Landini dice che di fronte alla condizione del paese serve una rivolta sociale, rifiutando la rassegnazione, fa bene. La rassegnazione è il principale nemico di chi vive condizioni di difficoltà, e si tratta della maggioranza degli italiani. Rivoltarsi - ribadisce Fratoianni - significa dire no alla rassegnazione, con gli strumenti che la legge consente. Lo sciopero è consentito dalla legge e dalla Costituzione repubblicana, dovrebbero ricordarselo anche dalle parti del Governo".

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