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Castel Maggiore non aspetta la Regione e mette in sicurezza zona Castello

Oltre un milione di euro stanziati per prevenire altri guai dal canale Navile

Castel Maggiore non aspetta la Regione e mette in sicurezza zona Castello

Il canale Navile, al confine tra Bologna e Castel Maggiore

In attesa che la Regione Emilia-Romagna intervenga sul Navile, nel bolognese, il Comune di Castel Maggiore mette mano con proprie risorse al sistema delle acque in zona Castello, danneggiata anche dall'ultima alluvione. Con una variazione di bilancio, approvata dal consiglio comunale nei giorni scorsi, sono stati stanziati 1,72 milioni di euro per ristrutturare il sistema di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche. In occasione di piogge abbondanti, come nell'ottobre scorso, la zona di Castello ciclicamente subisce danneggiamenti alle strutture pubbliche e private con problematiche legate sia all'innalzamento del livello idrometrico del corso d'acqua che al corretto funzionamento del sistema di drenaggio. Nel maggio scorso, la nuova giunta, guidata dal sindaco Luca Vignoli, ha chiesto a un esperto del settore, l'ingegnere Carlo Baietti, uno studio idraulico che può rappresentare un punto fermo sulle misure da adottare per scongiurare le conseguenze di precipitazioni forti o estreme che periodicamente affliggono il borgo storico. Lo studio ha analizzato lo stato di fatto e ha valutato una possibile soluzione. In particolare, spiegano in il Comune, "nell'area maggiormente soggetta ad allagamenti sono state rilevate problematiche idrauliche dovute sia ai livelli raggiunti dal Navile, che determinano difficoltà di deflusso dagli scarichi presenti, sia all'insufficienza dei collettori idraulici presenti".  Per la zona di Castello, si è pensato, dunque, di utilizzare tubazioni con maggiore portata in via Albertina, piazza Martiri della Libertà� e, in parte, in via Matteotti. Il progetto prevede inoltre la creazione di un sistema fognario in grado di scaricare parte della portata nel Navile, anche in caso di piena, utilizzando un sistema di sollevamento e quattro pompe, più una di riserva, funzionanti in base al livello del Navile e della camera di carico del sistema fognario. "Il provvedimento porterà ai cantieri tra il 2025 e il 2026 - chiarisce il sindaco - e rappresenta sicuramente un contributo determinante alla sicurezza idraulica di Castello, in attesa di provvedimenti strutturali per il canale Navile che competono alla Regione, soggetto gestore del corso d'acqua".

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