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EDITORIALE

Un gigantesco blitz per un volantino del 2022?

Bologna, stupefacente sproporzione tra ipotesi accusatorie e prove, nel blitz antiterroristico

Un gigantesco blitz per un volantino del 2022?

I simboli dei nazi-cretini della sedicente WerWolf division

Francamente, a valutare le notizie senza pregiudizio e con misura, stupisce, a dir poco, la sproporzione tra le ipotesi accusatorie della Procura della Repubblica e gli elementi oggettivi, almeno quelli mostrati alla stampa, che hanno portato all'arresto di 12 persone e alla denuncia di altre 13, nell'ambito dell'operazione antiterroristica contro il sedicente gruppo Werwolf Division. Investigatori e inquirenti parlano di un movimento a più livelli  per "occultare progetti violenti" e "attentati alle più alte cariche dello Stato", sostenendo, poi, che sarebbe risultato "particolarmente allarmante un volantino diffuso sul territorio emiliano nel 2022", già rinvenuto dalla Digos, raffigurante "l'immagine di un uomo con la cosiddetta skullmask, armato e con accanto il simbolo nazista del sole nero", in cui appare "una citazione dell'estremista di destra francese Dominique Venner: 'Nulla sarà compiuto finché i germi del regime non saranno sradicati fino all'ultima radice. Per questo bisogna distruggere la sua organizzazione politica, abbattere i suoi idoli e i suoi dogmi, eliminare i suoi padroni noti e quelli occulti, mostrare al popolo come è stato tradito, sfruttato e insozzato". Ora, al di là del fatto che definire "estremista francese" l'intellettuale e storico Venner, premiato per la sua attività dall'Academie Francaise, la più prestigiosa istituzione culturale d'Oltralpe, sembra dirla lunga sulla serenità con cui si stanno valutando gli elementi di prova, quel che sembra chiaro è che la Polizia abbia, tutt'al più, messo le mani su un gruppo di invasati che, su Telegram, non avrebbero trovato miglior modo di passare il tempo, se non scambiandosi fesserie e stupidaggini, nella gara a chi la scriveva più grossa. Un parlamentare del Pd, ha dichiarato la sua soddisfazione, per l'operazione compiuta dalla Polizia, anche in base alla "quantità impressionante di armi" rinvenute; però, a tutt'ora, gli stessi investigatori citano solo una pistola non denunciata e già sequestrata due anni or sono - nella prima tranche di questa stessa indagine - e hanno mostrato in un video un paio di coltelli simil-militari, di quelli in uso ai campeggiatori e che sono in libera vendita nei negozi specializzati. Lo stesso divario anagrafico tra gli indagati - che va dai 19 ai 76 anni -, unito al fatto che si tratterebbe di persone che, per lo più, vivono a centinaia di chilometri le une dalle altre, ridimensiona enormemente tutta la vicenda. Insomma, sembra trattarsi giusto di cretini da tastiera, certamente esagerati e sgradevoli nelle espressioni e nei pensieri che si sono scambiati nelle chat pomposamente battezzate con sigle altisonanti, ma incapaci certamente di nuocere ad alcuno. Insomma, tanto fumo e poco arrosto. L'operazione di prevenzione potrebbe apparire comunque sensata, se non fosse che, proprio a Bologna, nemmeno un mese or sono, gruppi politici d'opposta tendenza hanno assaltato realmente le forze dell'ordine - con tanto di filmati a testimoniare i fatti e a immortalare i responsabili -, con una determinazione, armi improprie e una tecnica che hanno chiaramente svelato la premeditazione dei reati commessi e l'addestramento a certo pratiche. Ebbene, a tutt'oggi, non risulta che nessuno degli estremisti rossi dei centri sociali che hanno messo a ferro e fuoco la città, lo scorso 11 novembre, sia stato identificato e denunciato dalla Polizia, oppure arrestato per ordine della locale Procura della Repubblica.

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