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IL PROFILO DEGLI ATTENTATORI DELLA MELONI/2
05 Dicembre 2024 - 17:54
Matteo Salvini (Depositphotos)
Alquanto singolare, nell'inchiesta bolognese sulla presunta cellula terrorista composta da una bizzarra accozzaglia di di singolari neonazisti, il coinvolgimento di Rodolfo Poli. La sua posizione non merita nemmeno lo spazio di una pagina intera, a cavaliere tra la 259 e la 260, nell'ordinanza del gip e la Digos non può segnalare a suo carico nemmeno le disgustose espressioni che, senza dubbio, hanno dignità di apprezzamento investigativo e giudiziario e che sono state pronunciate a profusione da quasi tutti gli altri sodali della sedicente Werwolf Division. Dunque, nessun provvedimento restrittivo a suo carico e nessuna contestazione né in base all'articolo 270 bis e men che meno al 604 bis del Codice penale (associazione terroristico-eversiva e associazione per l'incitamento all'odio razziale). Insomma, Poli è indagato per esser stato uno degli 80 iscritti al canale Telegram del gruppo - di cui non tutti sono finiti nell'inchiesta -, in quanto si sarebbe distinto per aver pubblicato frasi minacciose nel confronti del segretario della Lega Matteo Salvini. In realtà si tratterebbe di una sola frase, stando a quanto riportato nel documento firmato dalla dottoressa Elena Buttelli, su cui si tornerà poco più avanti. Prima, è bene sottolineare il motivo per il quale, secondo la Digos, la presenza del Poli nel gruppo Werwolf appare significativa: perché si tratterebbe di uno storico frequentatore degli ambienti dell'estrema destra eversiva italiana. E qui, francamente, cadono le braccia, essendo stato, il Poli, certamente un militante delle organizzazioni giovanili missine - che diventa arduo definire eversive in un atto giudiziario il cui punto qualificante sarebbe un presunto attentato all'attuale presidente del Consiglio, che è stata,a sua volta, iscritta al Fronte della Gioventù e ultima segretaria nazionale proprio del movimento giovanile erede del Fdg -, ma non certo un sodale dei gruppi extraparlamentari di destra degli anni '70/'80. Ed è incredibile, sotto questo profilo, che la Digos evidenzi il suo coinvolgimento nelle prime indagini sulla Strage dell'Italicus. Incredibile non tanto e non solo perché il Poli ne uscì pulitissimo; ma, specialmente, perché la vicenda in cui fu trascinato, all'epoca - la diffusione di un volantino di rivendicazione dell'attentato, a firma di un sedicente Ordine nero -, è passato alla storia come uno dei primi probabili depistaggi compiuti dai servizi sulle bombe della metà degli anni '70. Possibile che, alla Digos di Bologna, non ci sia nessuno che abbia memoria di tutto ciò? Oppure, la necessità di creare un alone di continuità ideale e operativa tra i presunti eversori di oggi e quelli (in questo caso pure inesistenti) di ieri, ha fatto sì che si sorvolasse con superficialità su quelli che non sono neanche tanto dettagli? |Andando alla frase che lo incrimina, poi, si scivola nell'esilarante. Certo, il Poli, verso Salvini, non è stato certo tenero, ma cosa ha scritto di tanto duro, da farlo immaginare sodale di un consorzio potenzialmente assassino? Testualmente, dal documento della Polizia: E' bello ingrassato il maiale. Dopo essersi apparecchiato a Tavola è tornato a fare il bravo compagno! E' diventato Europeista, Atlantista, si è preso (o lo ha preso) la figlia del Massone affarista Verdini, ora va bene a vendere le armi all'Ucraina, senza Iva, Fanculo tutti quelli che si sono spesi x quella merda. E' complice e connivente di una Classe Criminale e anche lui prima o poi dovrà renderne conto! Sia chiaro: insulti, illazioni stomachevoli, tutto quello che si vuole, ma non certo espressioni di un qualcuno intenzionato, direttamente o indirettamente, a colpire fisicamente l'oggetto dei suoi sproloqui verbali. Per altro, a Bologna, ma non solo, gli stessi concetti contro Salvini, con più o meno le stesse parole e, a volte, gli identici improperi, sono state profferite o scritte su muri, giornali o pagine web da una pletora di militanti dell'ultrasinistra, della Sinistra vera e propria e finanche da taluni magistrati: c'è, quindi da aspettarsi a breve una gigantesca retata? Ma il meglio, come in tutti gli show di livello, è scritto alla fine, dove un solerte investigatore, dopo le parole appena ricordate, evidenzia: Quello stesso giorno Rodolfo Poli incitava gli altri membri del gruppo a passare all'azione. Cioè, a uccidere Salvini? Almeno a menarlo? Raggiungendo chissà dove il leader della Lega per spernacchiarlo? No. E' sempre la Digos a informarci di come, pericolosamente, il Poli intendeva indirizzare i suoi giovani ascoltatori di Werwolf: La preghiera deve essere accompagnata dall'azione. La preghiera è lo stimolo per l'azione, senza quella non si muove nulla! Viene inconsciamente di rivolgersi a Dio, x chi crede, prima d'ogni azione! Insomma, terroristi, ma pii, con con vecchi, cattivi maestri di... Catechismo?
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