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L'ANALISI DI ALECS BIANCHI

Bologna bellissimo, ma sfortunato

A far sfuggire una vittoria meritata, cambi non all'altezza dei titolari

Bologna bellissimo, ma sfortunato

Tommaso Pobega

Un Bologna che domina in lungo ed in largo la partita allo Juventus stadium era un'eventualità del tutto inattesa, alla vigilia. Un Bologna che annichilisce una Juventus spenta e messa male in campo da un Thiago Motta nervoso e, diversamente dal solito, incomprensibile nelle sue manifestazioni plateali nei confronti di arbitro ed avversari. Insomma, lo "stranino" . Invece, il Bologna sorprende e fin dalle prime battute fa capire che non c'è spazio per il gioco della Juve, col centrocampo dominato da Remo Freuler, Jens Odgaard e Tommaso Pobega ma soprattutto un Dan Ndoye scatenato sia sulla sua fascia che in mezzo al campo. Insomma l'uomo ovunque che piace tanto a Vincenzo Italiano. Per la prima mezz'ora il gioco del Bologna è avvolgente e porta alla conclusione molti dei suoi uomini, mentre la Juve gioca di rimessa come una qualsiasi provinciale che gioca fuori casa. Al 30° la partita viene sbloccata da Ndoye, il quale, su preciso passaggio di un ottimo Emil Holm, insacca all'incrocio da posizione defilata con un tiro imprendibile per il portiere juventino Mattia Perin. A questo punto, il Bologna arretra un po' il suo baricentro e la Juve con D. Vlahović ma soprattutto con Francisco Conceição, l'unico giocatore in grado di impensierire in alcune occasioni la difesa bolognese, prova a costruire qualcosa. Il primo tempo si chiude senza grosse sussulti per la Juve che a tabellino inserisce un solo tiro nella porta difesa da uno Lukasz Skorupski, per il resto mai in difficoltà e sempre pronto nelle uscite. Secondo tempo che riparte con le stesse dinamiche del primo: il Bologna che fa il gioco e  la Juve incapace di imbastire la ben che minima azione degna di nota. Al 51°, un Motta sempre più nervoso e conscio che la sua squadra sta soccombendo in maniere palese, gioca la carta del vittimismo di chissà quali e continui torti arbitrali e si fa espellere. Ma la cosa gli gioca contro e, un minuto dopo, il Bologna costruisce la più bella azione della partita, passaggio al centro per Santiago Castro che di prima intenzione e di tacco smarca Pobega che si trova così solo davanti a Perin, il quale, con un bel tocco sotto al pallone, lo supera per un 2 a 0 strameritato. A questo punto sembra che la partita non abbia altro epilogo che quello della vittoria per un Bologna in grande fiducia ed una Juve in totale confusione. E così rimane fino al minuto 62°, quando una sovrapposizione di Danilo a destra, premiata da Conceicao, crossa al centro per Koopmeiners che fredda Skorupski con un sinistro piazzato, riaprendo di fatto la gara. Da questo momento in poi, sono i cambi a fare la differenza: la Juve lì azzecca tutti, il Bologna no. Gli ingressi di Jilling Junior e Dallinga sono disastrosi, mentre S. Mbangula e K. Yildiz fanno miracoli. L'arrembaggio della Juve si fa sentire e il Bologna cerca di resistere, ma non ha più gli uomini per tenere alta la squadra e si fa schiacciare nella sua metà campo. Ma è solo nei minuti di recupero che la Juve agguanta quel pareggio immeritato fino a quel momento. Un bellissimo tiro a girare di Mbangula a girare sul secondo palo, al 93°, batte un incolpevole Skorupski e fissa il risultato sul 2-2. Se il Bologna è quello visto questa sera, può tranquillamente pensare ad un campionato di alta classifica, con qualche pensiero anche all'attuale Champions League. Anche se la società deve capire che non tutte le ciambelle riescono con il buco e, in questo caso, non tutti gli acquisti stanno dando i risultati sperati. A gennaio qualcuno dovrà pensarci seriamente.

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