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LA CLASSIFICA DEL SOLE 24 ORE

Bologna, città ricca e pericolosa

Ottimi indicatori economici, ma al 95° posto (su 107) per Sicurezza e Giustizia

Bologna, città ricca e pericolosa

L'immagine di Bologna che emerge dalla fotografia effettuata dal Sole 24 ore è certamente ambigua. Da una parte, si può essere soddisfatti, nel rilevare come il capoluogo emiliano sia l'unica "grande" città nella "top ten" di questa speciale classifica; dall'altra, però, non può non sorprendere - e preoccupare - come, in un solo anno, le Due Torri siano retrocesse di ben sette posizioni: dalla seconda alla nona. A una lettura attenta, poi, ben si comprende come, a tenere alto il ranking bolognese, siano sostanzialmente i soldi. E non tanto per il 18° posto nell'indice della ricchezza, ma perché è questo denaro ha consentire alla città di essere al quarto posto in "affari e lavoro" - il lavoro produce soldi, ma anche i soldi producono lavoro: è un circolo virtuoso -, ma anche di poter permettere ai suoi abitanti di accedere a quei beni e a quei servizi che fanno di Bologna anche la settima città per qualità dell'ambiente e la pone al 13° posto per le attività culturali e del tempo libero. Per altro, negli indicatori sui consumi culturali, di svago e sportivi, la posizione di Bologna, da quel che se ne ricava leggendo la classifica, sembra chiaramente "drogata" dal fatto che, parametrati al numero degli abitanti (circa 390.000), i "consumi" in questo settore siano certamente dilatati dalla presenza di svariate decine di migliaia di studenti universitari che, da altre città d'Italia e d'Europa, vengono a studiare nell'Alma mater. Che in un contesto del genere, per esempio, si vendano più libri o più biglietti di teatro, rispetto ad altre città, è ovvio. Di contro, è impressionante il 95° posto della città nella classifica della Sicurezza e della Giustizia, a dimostrazione di una società a due facce che farebbe bene a riflettere su se stessa, piuttosto che a crogiolarsi sugli allori. Anche perché, specialmente negli ultimi tempi, sono emersi segnali inquietanti sulla sempre più consistente circolazione di capitali di dubbia provenienza, a Bologna e nella regione. Masse economiche che, oltre a testimoniare una presenza della criminalità anche di tipo "organizzata", fintanto che non trovano ostacoli giudiziari, contribuiscono a migliorare falsamente il profilo della città. Fintanto che possono circolano, infatti, anche i "soldi sporchi" alimentano - per quanto artificialmente - l'economia reale e finanziaria. Dunque, Bologna - per ricorrere a una celeberrima battuta del cardinale Giacomo Biffi -, si conferma una città ricca, ma, se non proprio "disperata", come disse il compianto arcivescovo, quanto meno pericolosa. Un luogo ancora pieno di luci positive, ma gravato da ombre sempre più oscure e vaste che non possono certo far rilassare i responsabili della gestione politica, amministrativa e giudiziaria del territorio

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