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CAPODANNO

In piazza brucerà un Vecchione transessuale

La discutibile scelta dell'amministrazione comunale di Bologna

In piazza brucerà un Vecchione transessuale

Fumettibrutti, artista che ha realizzato il Mercurio Trans

Non c'è occasione, insomma, che non possa essere strumentalizzata dall'amministrazione comunale di Bologna, per veicolare messaggi che, per quanto possano risultare legittimi, dal punto di vista di chi li gradisce o li condivide, possono essere accolti, invece, come sgradevoli o come imposizioni di posizioni di parte, dal resto della cittadinanza. Capodanno compreso. Vecchione, o meglio, Vecchion, senza vocale finale, dato che, volutamente, ciò che brucerà in piazza Maggiore, la notte di San Silvestro, non avrà un sesso definito.

Infatti, stamattina, alla presenza dell'artista che lo ha realizzato, il sindaco ha presentato alla stampa Mercurui: una fenice "trans e transfemminista", che in piedi su un baule azzurro e ad ali spiegate, brucerà per accogliere il nuovo anno, "proponendo un tema coraggioso su cui riflettere". Ora, a parte il fatto che, almeno nell'attimo del brindisi di fine anno, si potrebbe concedere il diritto ai partecipanti di festeggiare, piuttosto che obbligarli a riflettere su alcunché; l'iniziativa sembra avere anche un lato grottescamente contraddittorio, dal momento che, per promuovere la diversità di genere, il Comune simula il rogo pubblico di un feticcio transessuale.

fumettibrutti

Fumettibrutti

A parte questo aspetto, evidentemente "dal sen fuggito", come possono essere giudicate le parole di Matteo Lepore? Quelle con cui spiega: "A Capodanno si corre il rischio di fare solamente una festa, invece noi vogliamo dare un tratto comunitario e culturale"? Ora, che fare festa, il 31 dicembre, costituisca un rischio è ipotesi inedita e per lo meno bizzarra. Un tempo,  proposito di quella data, si sarebbe parlato di opportunità, di occasione, di possibilità, almeno per chi se lo può permettere, ma mai di rischio...

Ma, poi, chi stabilisce che la così detta cultura gender sia un tratto comunitario di tutti i bolognesi?

Tutto ciò, semmai, dimostra l'ormai insopportabile pervasività della politica e della propaganda in ogni aspetto e momento della vita cittadina, con una pericolosissima confusione di una parte con il tutto che inizia a suscitare addirittura inquietudine. Se non altro, in tutto questo, conforta il nome d'arte di chi ha realizzato il Mercurio Trans: Fumettibrutti, che, se non permette di qualificare il destino della persona - come vorrebbe il proverbiale Nomen omen -, quanto meno consente di qualificarne serenamente l'opera. E, comunque, anche di questa discutibilissima scelta della giunta, già nei primi istanti del 2025, sicuramente resterà solo un po' di fumo. Che si dissolverà in fretta. 

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