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La storia infinita
18 Dicembre 2024 - 20:40
(Fonte Il Sole 24 Ore)
La Legge di Bilancio 2025 porta con sé una novità che non passerà inosservata: 1,5 miliardi di euro in più per il Ponte sullo Stretto. Questo finanziamento aggiuntivo, sancito da un emendamento della Lega approvato dalla Commissione Bilancio della Camera, fa lievitare il totale dei fondi stanziati per l’opera a oltre 13 miliardi di euro. Una cifra che solleva inevitabilmente domande su quanto questa grande infrastruttura inciderà sull’economia del paese, in particolare per le Regioni coinvolte.
I fondi in questione provengono dal Fondo Sviluppo e Coesione, una risorsa che si destina principalmente alle Regioni meridionali. La Calabria e la Sicilia sono le principali destinatarie di queste risorse, ma anche altre Regioni dovranno contribuire al finanziamento dell’opera. Mentre la parte di spesa a carico dello Stato diminuisce rispetto ai piani precedenti (si passa dai 9,3 miliardi iniziali ai 7 miliardi), il grosso dei fondi ora proviene proprio da questo fondo, che riceve un incremento di 3,9 miliardi di euro. Questo significa che, pur continuando a cercare altre fonti di finanziamento, come i privati, il governo è chiamato a supportare il progetto con una cifra sempre più alta.
Il totale dei fondi per il Ponte sullo Stretto raggiunge quindi una somma impressionante, che rischia di crescere ulteriormente se si considerano i costi per le infrastrutture connesse, come ferrovie, strade e altri lavori necessari per realizzare il collegamento. La Legge di Bilancio 2025 ha previsto anche un ulteriore stanziamento di 500 milioni di euro proprio per queste "opere connesse". Si stima che, con l’aumento dei costi tecnici e l’adeguamento dei progetti, il totale potrebbe avvicinarsi ai 14 miliardi, una cifra che sembra comunque sottostimata rispetto alle reali necessità.
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Il finanziamento per il Ponte non sarà però immediatamente disponibile. Sarà il Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPESS) a sbloccare le risorse, e solo quando il comitato darà il via libera definitivo al progetto potrà essere avviato il piano di distribuzione dei fondi. In base alle previsioni, il governo punta a una decisione definitiva entro la fine del 2024 o all’inizio del 2025, ma nel frattempo resta aperto il dibattito sul quando effettivamente inizieranno i lavori. Le promesse del ministro Salvini di dare il via ai cantieri nel 2024 sembrano ormai lontane, dato che il progetto non è ancora stato approvato definitivamente.
Nel frattempo, le critiche non mancano. Il rapporto Pendolaria di Legambiente, appena pubblicato, ha sottolineato che l’87% degli stanziamenti previsti per le infrastrutture fino al 2038 è destinato proprio al Ponte sullo Stretto. Questo ha sollevato preoccupazioni riguardo al fatto che troppe risorse siano concentrate su un’unica grande opera, a scapito di altre necessità, come il miglioramento dei trasporti ferroviari quotidiani, fondamentali per i pendolari e per il Sud in generale. Legambiente ha definito questa situazione "drammatica", sostenendo che l’attenzione e le risorse per il Ponte rischiano di distogliere attenzione dai veri problemi infrastrutturali del paese, in particolare del Sud, che ha urgente bisogno di altre migliorie.
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