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Allarme smog in Emilia Romagna: 4 città sopra i limiti di Pm10

Un report shock di Legambiente denuncia l’alto tasso di motorizzazione e l’insufficiente investimento nel trasporto pubblico

Allarme smog in Emilia Romagna: 4 città sopra i limiti di Pm10

L'Emilia-Romagna sta affrontando un’emergenza legata all’inquinamento atmosferico e alla gestione del traffico, con dati che non fanno ben sperare. Il report Pendolaria di Legambiente ha recentemente rivelato che ben quattro città della regione hanno superato il limite dei 35 giorni di sforamento della concentrazione di Pm10, un parametro che misura l’inquinamento atmosferico. Oltre a Rimini, che ha registrato 39 giorni di sforamento, anche altre città come Modena (51 giorni), Carpi (37 giorni), Ferrara (36 giorni) e Piacenza (38 giorni) hanno superato i limiti di legge, portando l'Emilia-Romagna a trovarsi tra le regioni più inquinate d'Italia.

A preoccupare è anche il tasso di motorizzazione, che continua a crescere in modo esponenziale. Bologna, con 538 auto ogni 1000 abitanti, ha un livello molto più alto rispetto a città come Madrid o Parigi. Questo non solo contribuisce al deterioramento della qualità dell'aria, ma aumenta anche il caos nelle strade, con un traffico sempre più congestionato. Se da un lato il numero delle auto continua a crescere, dall’altro il trasporto pubblico non riesce a offrire alternative sufficienti. Secondo Legambiente, la regione ha investito pochissimo per migliorare i servizi ferroviari: solo lo 0,65% del bilancio è stato destinato al potenziamento del trasporto pubblico e all’acquisto di nuovo materiale rotabile.

I problemi non finiscono qui. L’Emilia-Romagna sta portando avanti anche progetti infrastrutturali che potrebbero aggravare la situazione. Tra questi ci sono la Cispadana, la bretella Campogalliano-Sassuolo e il Passante di Bologna. Questi progetti, secondo Legambiente, non solo consumano suolo e peggiorano la qualità dell’aria, ma rischiano anche di essere uno spreco di risorse economiche pubbliche. L’associazione ambientalista sottolinea che queste opere vanno contro ogni logica di sostenibilità e che, piuttosto, sarebbero necessari investimenti in soluzioni alternative, come il completamento della strada di scorrimento tra Reggiolo e Ferrara sud, già in parte realizzata e che avrebbe un impatto decisamente minore sull’ambiente.

Per quanto riguarda le linee ferroviarie, Pendolaria segnala alcune delle tratte più problematiche. Un esempio è la Bologna-Portomaggiore, che prima dei lavori era la seconda in termini di passeggeri settimanali. Purtroppo, i continui disservizi e il prolungarsi dei lavori hanno fatto perdere numerosi utenti, che ora preferiscono spostarsi con mezzi privati.

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