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Lo studio
19 Dicembre 2024 - 11:10
Le microplastiche stanno invadendo il nostro mondo in silenzio, trasformandosi in un problema sempre più grave per la salute umana e per l’ambiente. Minuscoli frammenti di plastica, più piccoli di 5 millimetri, si formano dalla degradazione di oggetti di plastica più grandi e ormai si trovano ovunque: nei mari, nei cibi e persino nei nostri corpi. Recenti studi hanno rilevato la presenza di microplastiche in parti intime e vitali come la placenta e lo sperma, confermando che nessuno di noi è immune a questo inquinamento silenzioso. Ora, un’importante revisione scientifica condotta su oltre 3.000 studi lancia un nuovo allarme: respirare microplastiche può aumentare il rischio di cancro ai polmoni e al colon, oltre a contribuire a problemi di infertilità e infiammazioni croniche.
Questa ricerca, portata avanti dall’Università della California – San Francisco e pubblicata sulla rivista Environmental Science & Technology, ha individuato come le microplastiche rappresentino una fonte significativa di inquinamento atmosferico. Tra le principali cause della loro presenza nell’aria troviamo il traffico automobilistico: lo sfregamento continuo degli pneumatici sull’asfalto rilascia quantità incredibili di particelle che si disperdono nell’ambiente. Una volta inalate, queste particelle si accumulano nei polmoni e possono causare infiammazioni croniche, un fattore di rischio che, a lungo andare, può favorire lo sviluppo di tumori polmonari.
Ma i rischi non si fermano qui. Secondo gli scienziati, l’esposizione prolungata alle microplastiche potrebbe anche influire negativamente sull’intestino, aumentando il rischio di cancro al colon. Le particelle ingerite o inalate si accumulano nell’organismo e possono scatenare risposte infiammatorie, danneggiando tessuti e organi vitali. Un altro dato preoccupante riguarda la fertilità: le microplastiche sembrano giocare un ruolo importante nella riduzione della capacità riproduttiva sia negli uomini che nelle donne, un problema che si aggiunge a una lunga lista di preoccupazioni legate all’inquinamento da plastica.
La situazione è resa ancora più allarmante dalla rapidità con cui la produzione di plastica cresce. Ogni anno, nel mondo, vengono prodotte circa 460 milioni di tonnellate di plastica, una quantità destinata ad aumentare in modo esponenziale. Se non si interverrà, entro il 2050 la produzione globale potrebbe raggiungere 1,1 miliardi di tonnellate annue, con conseguenze devastanti per il pianeta e per la salute umana.
Gli scienziati chiedono con urgenza che le aziende e i governi adottino misure concrete per ridurre il rilascio di microplastiche nell’ambiente. Questo significa non solo diminuire la produzione di plastica, ma anche sviluppare tecnologie per filtrare e contenere queste particelle prima che si disperdano nell’aria o nei corsi d’acqua. Tuttavia, il cambiamento deve partire anche da noi: ridurre il consumo di plastica monouso, riciclare correttamente e sostenere politiche ambientali più severe sono passi essenziali per affrontare questa emergenza globale.
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