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Sicurezza urbana integrata: firmato il patto per il controllo di vicinato in zona Colli

La polizia locale e l’associazione Comicolli hanno firmato un patto, valido fino al 31 dicembre 2026, per l’attivazione di un gruppo di controllo di vicinato nei quartieri Santo Stefano, Porto-Saragozza e Savena

Un nuovo passo avanti per la sicurezza partecipata è stato compiuto oggi con la firma del patto di collaborazione tra il comandante della polizia locale Romano Mignani e l’associazione Comicolli. Alla presenza dell’assessora alla Sicurezza urbana integrata Matilde Madrid, è stato sancito l’avvio di un gruppo di controllo di vicinato dedicato alla zona collinare e pedecollinare dei quartieri Santo Stefano, Porto-Saragozza e Savena.

L’iniziativa si inserisce nel progetto “Controllo di vicinato”, approvato nei mesi scorsi dalla Giunta comunale dopo la stipula di un protocollo con la Prefettura. Questo strumento di sicurezza partecipata punta a prevenire fenomeni di illegalità e degrado grazie al coinvolgimento attivo dei cittadini in collaborazione con le istituzioni. L’obiettivo è incrementare la consapevolezza dei residenti riguardo alle problematiche del territorio, promuovendo formule di reciproca attenzione e solidarietà per contrastare reati contro la proprietà e le persone.

Il controllo di vicinato non sostituisce il ruolo delle forze dell’ordine, né prevede ronde o interventi attivi, vietati dalla legge. I gruppi operano attraverso una vigilanza informale, segnalando situazioni sospette o potenzialmente pericolose agli organi competenti.

L’associazione Comicolli ha proposto l’attivazione del gruppo come supporto alle attività di prevenzione di furti nelle abitazioni e atti di microcriminalità. Questo strumento si affianca agli interventi già messi in atto dai privati, come sistemi di allarme, inferriate, porte blindate o installazioni di videosorveglianza. Il patto di collaborazione, valido fino al 31 dicembre 2026, integra queste misure con un modello che unisce osservazione e cooperazione istituzionale.

La struttura di un gruppo di controllo prevede la partecipazione di cittadini, un referente, il Comune, la polizia locale e le forze dell’ordine. I cittadini segnalano situazioni sospette, mentre il referente coordina il gruppo e mantiene i contatti con le autorità. Il Comune individua le aree idonee e si impegna a monitorare l’attività dei gruppi, garantendo un adeguato supporto.

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