Cerca

MOTOR VALLEY

Tutte le notizie e i fatti direttamente dal cuore della Motor Valley

fatti e notizie

MOTOR VALLEY

Info Utili

Mutui, canone Rai e pensioni: cosa cambia con la Legge di Bilancio 2025

Tutte le novità della Manovra

Mutui, canone Rai e pensioni: cosa cambia con la Legge di Bilancio 2025

La Manovra 2025, la Legge di Bilancio che guiderà l’economia del prossimo anno, porta con sé una serie di cambiamenti che toccheranno diversi ambiti della vita quotidiana. Tra le principali novità, ci sono la conferma del taglio delle tasse, la riforma dell’Irpef, e nuove misure per pensioni, famiglie e incentivi all’edilizia. L’obiettivo del governo è stimolare la crescita economica, sostenere i cittadini e le imprese, e rispondere alle principali sfide sociali ed economiche del Paese

Ecco una lista dei temi principali trattati nella Manovra 2025:

1. Cuneo fiscale

2. Irpef e detrazioni

3. Pensioni e pensionamento anticipato

4. Bonus edilizi e nuovi incentivi

5. Aiuti per le famiglie

6. Imprese e Ires

7. Tasse sulle auto aziendali

8. Naspi

9. Stipendi dei ministri

10.  Rai

11. Mutui e affitti

12. Web tax e criptovalute

Per quanto riguarda il cuneo fiscale, il governo ha deciso di renderlo stabile, senza doverlo rinnovare ogni anno. Le modalità rimarranno simili a quelle già viste nei precedenti anni: chi guadagna fino a 20.000 euro avrà una detrazione annuale tra il 4,8% e il 7,1% del proprio reddito, mentre chi si trova nella fascia tra 20.000 e 32.000 euro riceverà una detrazione Irpef fissa pari a 1.000 euro, che diminuirà gradualmente oltre i 40.000 euro di reddito. Chi guadagna tra i 35.000 e i 40.000 euro avrà un piccolo incremento rispetto al 2024.

Per l’Irpef, il governo conferma la divisione in tre aliquote: il 23% fino a 28.000 euro, il 35% tra i 28.000 e i 50.000 euro, e il 43% per chi guadagna più di 50.000 euro. L’intenzione è di ridurre l’aliquota intermedia, ma non c’è ancora spazio nella Manovra per questa modifica. Cambiano anche le detrazioni: per i redditi oltre i 75.000 euro ci saranno riduzioni per chi ha famiglie numerose. Inoltre, per chi ha una seconda attività come lavoratore dipendente, è prevista la possibilità di applicare la flat tax, ma il tetto per accedere a questa misura si alza da 30.000 a 35.000 euro di reddito dipendente.

In tema di pensioni, le novità sono poche. Restano valide le misure già introdotte, come Quota 103, Ape sociale e Opzione donna, con l’aggiunta di una nuova possibilità di pensionamento per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996, a partire da 64 anni di età e 20 anni di contributi. Per quanto riguarda le pensioni minime, invece, l’aumento è davvero esiguo: solo 1,90 euro in più al mese, portando l’importo da 614,77 euro a 616,67 euro.

Sul fronte edilizia, la Manovra 2025 conferma diversi bonus, anche se con cifre e percentuali più basse. L’Ecobonus, ad esempio, sarà al 50% per la prima casa e al 36% per gli altri immobili, con una progressiva riduzione nei prossimi anni. Anche il bonus ristrutturazioni scende al 50% per la prima casa (con un tetto di 96.000 euro) e al 36% per gli altri edifici (con un tetto di 48.000 euro). Per incentivare l’acquisto di elettrodomestici a basso impatto energetico, arriva un bonus che prevede uno sconto fino a 200 euro, a seconda del reddito. Il Superbonus, invece, sarà ridotto al 65%, ma solo per i lavori che avevano già ricevuto l’approvazione entro il 15 ottobre 2024.

La Manovra 2025 prevede anche misure mirate al settore dei mutui e degli affitti, con l’obiettivo di sostenere le famiglie in difficoltà e favorire l’accesso alla casa. In particolare, è previsto un rifinanziamento dei fondi destinati ai mutui prima casa, che saranno estesi per garantire un supporto maggiore alle giovani coppie e alle famiglie con ISEE basso. Il governo ha stanziato risorse aggiuntive per permettere una maggiore accessibilità al credito per l’acquisto della prima casa, a favore di coloro che non superano un determinato reddito.

Per quanto riguarda gli affitti, la Manovra 2025 prevede il rifinanziamento di un fondo destinato ai contributi per l’affitto, che aiuterà i cittadini con difficoltà economiche a fronteggiare il costo degli affitti. Saranno previste agevolazioni per le famiglie con ISEE basso e in particolare per quelle che vivono in grandi città o in zone ad alta densità abitativa, dove i costi degli affitti sono particolarmente elevat

Per le famiglie con bambini, ci sono importanti novità. Arriva il bonus per i nuovi nati, pari a 1.000 euro, ma solo per chi ha un Isee sotto i 40.000 euro. A questa misura si aggiunge il congedo parentale retribuito all’80% per tre mesi. Inoltre, le famiglie con figli tra i 6 e i 14 anni, con Isee molto basso, potranno richiedere un contributo per le attività extrascolastiche. Anche in questo caso, i dettagli saranno definiti con un decreto successivo.

Le imprese vedranno una riduzione dell’Ires per chi reinveste almeno l’80% degli utili e assume nuovi dipendenti a tempo indeterminato. Tuttavia, le tasse sulle auto aziendali a uso promiscuo aumenteranno, soprattutto per quelle alimentate a benzina o diesel, mentre scenderanno per i veicoli elettrici o ibridi. I fringe benefit, come i rimborsi per le spese legate all’abitazione, saranno detassati fino a 2.000 euro per i dipendenti con figli e fino a 5.000 euro per i nuovi assunti che si trasferiscono per lavoro.

Per quanto riguarda la Naspi, le regole si fanno più stringenti. Chi si dimette volontariamente da un lavoro e viene licenziato nei dodici mesi successivi, potrà ottenere l’assegno di disoccupazione solo se ha lavorato almeno 13 settimane nel nuovo impiego. Un altro tema che ha suscitato polemiche è stato l’aumento degli stipendi per i ministri non eletti in Parlamento, proposta che è stata successivamente ritirata. In sua sostituzione, è stato istituito un fondo da 500.000 euro per rimborsare le trasferte dei ministri.

Un’altra novità riguarda il canone Rai, che nel 2025 tornerà a 90 euro annui, dopo la riduzione a 70 euro del 2024. Infine, vengono rifinanziati anche i fondi per i mutui prima casa e per gli aiuti sugli affitti, con particolare attenzione agli under 36, alle giovani coppie e ai genitori single. A disposizione ci saranno 10 milioni di euro nel 2025 e 20 milioni nel 2026 per il fondo morosità incolpevole.

Per quanto riguarda gli stipendi dei politici, la proposta di aumento degli stipendi dei ministri non eletti in Parlamento è stata ritirata, scatenando non poche polemiche. Al suo posto, è stato istituito un fondo da 500.000 euro annui per rimborsare le trasferte dei ministri non eletti. Inoltre, la cosiddetta “legge anti-Renzi” prevede il divieto per i politici di ricevere stipendi o compensi da paesi extra-UE. I parlamentari e presidenti di Regione potranno richiedere una deroga, ma non potranno superare i 100.000 euro all’anno. Per i membri del governo, invece, non è prevista alcuna deroga

Un passo indietro importante riguarda la web tax, che non colpirà più le piccole aziende del digitale, e la tassazione sulle criptovalute, che rimarrà invariata al 26% nel 2025. La web tax è una misura che mira a tassare i guadagni delle grandi aziende tecnologiche, spesso definite come “colossi del web”. Nella Manovra 2025, il governo aveva inizialmente previsto l'introduzione di una tassa del 3% sui ricavi delle imprese operanti nel settore digitale, estendendola anche alle piccole aziende e ai giornali online. Tuttavia, dopo un intenso dibattito, sono stati introdotti degli aggiustamenti. La tassa non si applicherà più a tutte le aziende, ma solo a quelle con ricavi superiori ai 750 milioni di euro. 

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter