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Inflazione, energia e alimentari: il mix che preoccupa l’Europa nel 2025

Il 2024 si è concluso con una piccola sorpresa sui prezzi: cosa dobbiamo aspettarci quest’anno?

Inflazione, energia e alimentari: il mix che preoccupa l’Europa nel 2025

A dicembre 2024, l’inflazione nell’Eurozona è tornata a salire, raggiungendo il 2,4%, un aumento rispetto al 2,2% registrato a novembre. Questo rialzo, benché moderato, ha attirato l’attenzione, soprattutto perché riflette la ripresa dei prezzi dell’energia, che, pur con un incremento contenuto dello 0,1%, ha interrotto il trend di discesa che aveva caratterizzato l'anno precedente. A contribuire a questo aumento sono stati anche i prezzi dei servizi e dei prodotti alimentari. I servizi, in particolare, hanno visto un incremento del 4% su base annua, con i salari che hanno giocato un ruolo fondamentale in questo aumento. Anche i prodotti alimentari sono aumentati del 2,7%, sebbene i rincari siano meno pronunciati rispetto agli anni precedenti.

In Italia, tuttavia, la situazione appare meno preoccupante. L’inflazione si è fermata all’1,3%, un dato inferiore alla media europea e in calo rispetto all’1,5% del mese precedente. Se da un lato i costi alimentari continuano ad aumentare, con il cosiddetto “carrello della spesa” che registra un incremento del 2,7%, dall’altro, l’Italia ha visto una diminuzione dei prezzi energetici, che ha contribuito a mantenere basso il tasso d’inflazione generale. Questo risultato ha posizionato l’Italia come uno dei Paesi più virtuosi dell’Eurozona, sebbene l'aumento dei salari nel settore dei servizi, che ha fatto salire i prezzi, segua comunque un trend globale.

Uno degli aspetti più interessanti riguarda l’inflazione percepita dalle famiglie europee, che è aumentata. Secondo un rapporto della Banca Centrale Europea, infatti, le aspettative delle famiglie sull'inflazione futura sono cresciute, con un tasso d’inflazione percepito che è salito al 3,4% a novembre, rispetto al 3,2% di ottobre. Inoltre, le previsioni a breve termine sono aumentate al 2,6% per i prossimi 12 mesi, un segnale che le persone si aspettano un ulteriore incremento dei costi.

Guardando al 2024 nel suo complesso, l’Italia ha visto una netta attenuazione dell’inflazione. Con un incremento dei prezzi al consumo che si è fermato all’1%, ben al di sotto dei livelli del 2023 (+5,7%), il paese ha beneficiato principalmente dalla discesa dei prezzi energetici, che hanno registrato una flessione del 10,1% rispetto all’anno precedente. Questo calo dei costi dell’energia, che aveva segnato l'impennata dei prezzi nel 2022 e 2023, ha avuto un effetto calmierante sulla crescita dei prezzi, favorendo un rallentamento della crescita dei costi in vari settori.

Nonostante il 2024 abbia visto un abbassamento dell’inflazione, le previsioni per il 2025 non sono altrettanto ottimistiche. L’Istat stima che l’eredità inflazionistica del 2024 avrà un impatto anche sui primi mesi del 2025, con un "trascinamento" positivo dell’inflazione di circa lo 0,3%. Sebbene questo non rappresenti una grande crescita, indica che la discesa dei prezzi potrebbe non essere così rapida come sperato, e che i consumatori potrebbero dover fare i conti con una crescita dei costi in vari settori, dall'energia ai beni di consumo.

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