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GIUSTIZIA E POLITICA

La prescrizione salva militanti e capi di Potere al popolo

L'irruzione in Comune era avvenuta nell'aprile del 2016

La prescrizione salva militanti e capi di Potere al popolo

Marta Collot

Come già è frequentemente accaduto, i tempi lunghi della giustizia hanno salvato dal processo gli attivisti dell'estrema sinistra di Asia Usb che, il 21 e 22 aprile 2016, scalarono una tettoia del Comune di Bologna, dando il via a una protesta particolarmente animata - oggetto del contendere lo sgombero di un immobile abusivamente occupato in via Irnerio - e che impegnò duramente le forze dell'ordine. Infatti, i 14 imputati che, all'epoca, furono identificati al termine della manifestazione sono stati tutti prosciolti per intervenuta prescrizione. Anzi, per doppia prescrizione. Questa mattina, infatti, il collegio del Tribunale bolognese ha dichiarato prescritta solo la residua accusa di resistenza a pubblico ufficiale; gli altri reati contestati - lesioni, interruzione di pubblico servizio, danneggiamento e manifestazione non autorizzata - erano già stati dichiarati prescritti, nel corso dell'udienza preliminare. Tra gli imputati che oggi possono tirare un sospiro di sollievo, Marta Collot, già candidata di Potere al popolo in diverse tornate elettorali locali e alla Camera, in occasione delle ultime elezioni politiche, e Federico Serra, candidato dell'estrema sinistra alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, nelle recenti consultazionio. L'accusa di resistenza era ancora in piedi perché per questo reato, inizialmente addebitato in forma semplice, era stato successivamente contestato con l'aggravante del fatto commesso da più di 10 persone. La notizia di questa decisione del tribunale ha sollevato qualche perplessità e qualche ironia, nel mondo politico, dal momento che, sempre nelle aule di giustizia bolognesi, si sono definiti, almeno in primo grado, procedimenti per reati analoghi - e per episodi certamente meno eclatanti e pericolosi - a carico di persone che diedero vita alle proteste contro il lockdown e contro il green-pass, quindi, fatti accaduti non prima del 2021. Evidentemente, però, la giustizia bolognese marcia a velocità differenziata, visto che, delle prescrizioni per i reati politici, godono di sovente, se non solo gli attivisti dei centri sociali e delle formazioni radicali di sinistra.

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