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11 Gennaio 2025 - 09:00
Dopo la pausa natalizia, l'influenza torna a farsi sentire con forza. Nella prima settimana del 2025, il numero di contagi è esploso, raggiungendo 667.000 nuovi casi in soli sette giorni. Il totale delle persone colpite da sindromi simil-influenzali dall'inizio della stagione sale così a quasi 5,8 milioni, secondo quanto riportato dall’ultimo monitoraggio RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità. La situazione non è certo rassicurante: mentre lo scorso anno in questo periodo i numeri iniziavano a scendere, quest’anno la curva è ancora in crescita.
L’incidenza complessiva è ora di 11,3 casi ogni 1.000 abitanti, in aumento rispetto ai 9,9 della settimana precedente. A preoccupare sono in particolare due fasce d’età: i giovani adulti e gli anziani, dove si registra il maggiore incremento. Anche i bambini sotto i cinque anni restano tra i più colpiti, con un’incidenza stabile ma elevata di 21,4 casi ogni 1.000 assistiti.
A livello geografico, le regioni più colpite sono la provincia autonoma di Bolzano, la Toscana, le Marche, il Lazio, l’Abruzzo, la Campania, la Puglia e la Sicilia. Non tutte le aree del Paese, però, hanno una sorveglianza attiva: Basilicata e Calabria, ad esempio, non hanno ancora avviato il monitoraggio epidemiologico.
Un dato importante emerso dal report è l’aumento dei campioni positivi al virus influenzale: il 21,9% delle analisi effettuate ha confermato la presenza del virus, contro il 17,6% della settimana precedente. Dei 1.628 campioni analizzati, 357 sono risultati positivi all’influenza: 287 di tipo A (inclusi i sottotipi H1N1 e H3N2) e 70 di tipo B.
Ma non è solo l’influenza a complicare la situazione. Altri virus respiratori stanno contribuendo all’alto numero di infezioni. Tra questi, il virus respiratorio sinciziale (VRS), che rappresenta il 6,9% dei campioni analizzati, e il SARS-CoV-2, con il 2,6%. Sono stati inoltre rilevati Rhinovirus, Coronavirus umani non legati al Covid-19, Adenovirus, Metapneumovirus e persino Bocavirus.
Questa co-circolazione di virus rende la situazione complessa e spiega il valore così elevato di incidenza delle sindromi simil-influenzali. In sostanza, non si tratta solo di un virus dominante, ma di una vera e propria “guerra biologica” tra diversi patogeni respiratori. Con l’aumento dei contagi, i medici invitano alla prudenza: evitare ambienti affollati, lavarsi spesso le mani, proteggersi con mascherine nei luoghi chiusi e, soprattutto, valutare il vaccino antinfluenzale. La stagione è ancora lunga e, se i numeri continueranno a crescere a questo ritmo, sarà importante adottare misure di prevenzione per evitare un ulteriore sovraccarico dei sistemi sanitari.
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