Cerca

MOTOR VALLEY

Tutte le notizie e i fatti direttamente dal cuore della Motor Valley

fatti e notizie

MOTOR VALLEY

POLITICA

Una Bologna che cambia rompe col Centrodestra

La causa: il ritardo nella raccolta firma contro Città 30

Una Bologna che cambia rompe col Centrodestra bolognese

Un'iniziativa di Ubcc in piazza Santo Stefano

Inaspettata, clamorosa e radicale rottura, nella politica locale bolognese, tra il movimento civico Una Bologna Che Cambia e i partiti del Centrodestra, dopo anni di collaborazione, nel portare avanti iniziative di contrasto alle delibere più contestate, tra quelle adottate dalla giunta di Matteo Lepore.

A determinare la netta divisione - si legge in un comunicato diramato da Giorgio Gorza, portavoce di Ubcc - la tardiva mobilitazione di Fratelli d'Italia, Leg e Forza Italia, per la raccolta delle firme necessarie a far indire il referendum sulla così detta Città 30. Infatti, a fronte dell'approvazione del testo da sottoporre al vaglio della cittadinanza, avvenuta il 30 ottobre scorso da parte dell'apposito Comitato dei garanti del Comune di Bologna, i banchetti per certificare le 9000 sottoscrizioni necessarie sono stati organizzati solo nello scorso week-end.

"Ubcc - afferma il comunicato - è categorica nel dissociarsi dall’iniziativa referendaria dei partiti di Centrodestra, in quanto evidenzia una forte mancanza, da parte delle forze politiche promotrici, nell’aver divulgato adeguatamente la raccolta firme funzionale al raggiungimento del quorum necessario a indire il ReferendumÈ noto come UBCC abbia, già subito dopo l'adozione dell'ordinanza Bologna 30, promosso il coinvolgimento popolare del dissenso attraverso movimenti di piazza e non solo. Non una, ma ben quattro manifestazioni che hanno visto scendere in strada centinaia e centinaia di cittadini, accorsi per esprimere la propria opinione su questa insensata e classista operazione volta a disincentivare l’utilizzo del mezzo privato. Una decisione vessatoria - quella del Comune - imposta senza sopperire attraverso una rete alternativa adeguata e senza prendere in considerazione chi dai trasporti pubblici non viene neanche raggiunto, nella Città Metropolitana bolognese, per recarsi al lavoro quotidianamente nel capoluogo".

Le proteste di Ubcc verso il Centrodestra, poi, si concentrano verso il mancato commissariamento dell'ordinanza, lamentando il sostanziale immobilismo dell'ex-viceministro ai Trasporti, ora capogruppo alla Camera dei deputati, Galeazzo Bignami, il quale, secondo il comitato, dopo alcuni inutili proclami, dal "31 marzo 2024 è uscito da tutti i radar disattendendo quanto promesso ai cittadini bolognesi e della provincia".

"Pertanto - conclude il duro comunicato - non possiamo far altro che dissociarci da quanto sta accadendo, perché non abbiamo nessuna intenzione di prendere in giro i nostri sostenitori, come invece i partiti della coalizione di Centrodestra, promotori della raccolta firme, giudichiamo stiano facendo con i propri elettori".

Infine, un annuncio in previsione delle elezioni comunali del 2026: "In questo periodo Una Bologna Che Cambia sta radunando intorno a sé tantissimi cittadini, formando comitati civici di quartiere riuniti in assemblee propositive. Operazione che sta avendo un buon riscontro di partecipazione. Facciamo tutto ciò perché crediamo, arrivati questo punto, che l’unica soluzione alle politiche ideocratiche e classiste del Centrosinistra debba passare attraverso la partecipazione civica e trasversale, in contrapposizione ad un sistema partitico che, come in questo caso, tende invece a collaborare nel disinnescare il malcontento. Solo alle urne sarà possibile regolamentare concretamente Bologna 30 e tutto ciò che ne consegue.

(nelle foto, in sequenza: un comizio di Ubcc in piazza Magiore; Galeazzo Bignami; Giorgio Gorza)

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter