fatti e notizie
Cerca
INCIDENTI DI SABATO
13 Gennaio 2025 - 20:13
Una scena degli incidenti di sabato sera
Una nuova, vera e propria tempesta politica si è abbattuta su Bologna, a causa delle violenze compiute - contro la Polizia - e delle devastazioni - agli arredi urbani e a beni privati - dai manifestanti dell'estrema sinistra, durante il presidio e il corteo indetti per protestare per la morte di Ramy Elgaml.
In prima linea, contro il Comune di Bologna, Davide Romano, presidente del Museo della Brigata ebraica di Milano, e Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d'Italia a Montecitorio. Secondo Romano: "Centri sociali e Propal vanno isolati, non incoraggiati. Il sindaco di Bologna, esponendo la bandiera della pace e quella palestinese (e non quella israeliana) ha contribuito a incoraggiare la narrazione violenta dei Propal che non nascondono di volere eliminare Israele (e gli ebrei) dal Medio Oriente. Le ideologie totalitarie vanno sempre combattute, a prescindere che siano di destra o di sinistra o islamiche. Chi non lo fa, è complice". Gli va dietro, quindi, Bignami, il quale dichiara: "L'aggressione ai danni della comunità ebraica di Bologna è ulteriore riprova di un clima di intolleranza preoccupante che chiunque abbia un ruolo istituzionale ha il dovere di contrastare. E' necessario che il Sindaco di Bologna rimuova immediatamente la bandiera palestinese che ha scelto di far sventolare fuori dal comune alimentando divisioni e faziosità pericolose. Così come dovrebbe prendere le distanze dai suoi stessi amministratori che partecipano a manifestazioni in cui si aggrediscono esponenti delle Forze dell'Ordine".
A Romano risponde Matteo Lepore in persona, per il quale la bandiera palestinese che fa bella mostra di sé dalla finestra del suo ufficio rappresenta "una doverosa presa di posizione in favore del rispetto dei diritti umani e non ha nulla a che fare con quanto � accaduto sabato". "Io ho espresso solidarietà nei confronti della Comunità ebraica e continuerò a farlo - ha detto ancora il sindaco - perché ritengo che la nostra comunità ebraica sia una parte importante e fondamentale della nostra società". Meno diplomatica, invece, la replica a Bignami, almeno quella giunta per tramite di Angelo Bonelli, europarlamentare e portavoce di Europa Verde: "E' disgustosa la richiesta di Bignami. Dal 7 ottobre 2023, giorno dell'attacco terroristico da parte di Hamas che noi abbiamo duramente condannato, sono state uccise, anzi assassinate, dalle bombe dell'esercito israeliano, quasi 50 mila persone civili, in maggioranza donne e bambine. Ospedali e scuole distrutti, campi profughi bombardati, e cosa fa il capogruppo di Fd'I? Attacca una bandiera, e quindi un popolo che sta subendo le azioni criminali del premier Netanyahu, così come sono state definite dalla Corte Penale Internazionale, che ne ha chiesto l'arresto. La richiesta di Bignami di togliere la bandiera palestinese non è solo vergognosa, ma è anche fascista. E non so se si sentirà offeso Bignami, che amava travestirsi alle feste da nazista".
Al di là di questo fuoco incrociato, restano i danni - quantificati dallo stesso sindaco in 70 mila euro e solo in relazione agli arredi pubblici - e l'imbarazzo per le responsabilità per quanto accaduto nel tardo pomeriggio di sabato. E il primo a parlare è ancora Lepore, il quale sottolinea come "la manifestazione non è stata organizzata né dal Pd né da sindaci di sinistra. E' stata una manifestazione spontanea da parte di tante realtà che ritengono di dover rappresentare le proprie proteste nei confronti di quello che è successo a Milano." Aggiungendo anche: "Ho raccolto una forte rabbia da parte dell'opinione pubblica e dei cittadini ed è anche la mia, perché credo non ci sia alcuna causa giusta per devastare una città, imbrattare muri, rompere vetrine e lanciare sassi o reti da cantiere contro i poliziotti o i vigili del fuoco intervenuti in quella notte".
Il tema, però, è un'altro ed è legato alla presenza, come organizzatori e partecipanti allo sconcio di sabato, di noti militanti dei centri sociali che, proprio dal Comune, ricevono direttamente o indirettamente sostegno e risorse. E, incredibilmente, mentre dalla giunta si ammette di sapere come alcune di quelle realtà siano pesantemente coinvolte nelle devastazioni di sabato, a fare curiosi e irricevibili distinguo è niente meno che il questore, Antonio Sbordone. Questi, infatti, in un'intervista a tratti choccante sul Resto del Carlino, minimizza proprio il ruolo dei centri sociali, puntando il dito verso non meglio identificati - identificabili - maranza, presunti responsabili della più parte di questa "violenza inaspettata". Al di là del ricorso allo slang giovanilistico, ha suscitato molte perplessità il fatto che - mentre il sindaco è costretto a dirsi "preoccupato che qualcuno possa strumentalmente utilizzare ragazzi, anche giovanissimi, per battaglie politiche che possono sfociare nella violenza" -, il responsabile della sicurezza cittadina assolva sommariamente proprio coloro che sembrano più interessanti a coinvolgere le generazioni più in erba in un triste gioco di guerriglia urbana.
Al questore, dunque, si rivolge, Giovanni Preziosa, ex-funzionario di Polizia e attuale portavoce cittadino di Indipendenza!: "Il questore dovrebbe essere un tecnico della sicurezza e se parla di eventi imprevedibili siamo costretti a chiederci: ma dove ha vissuto Sbordone, in questi mesi di continui attacchi alle forze dell'ordine e in cui si registrano, in ogni manifestazione, piu’ “perdite” tra gli agenti che tra coloro che violano la legge? Forse, se non proprio una telefonata ai colleghi di Milano, Roma, Torino e Firenze, avrebbe potuto almeno guardare con più attenzione i telegiornali..." Preziosa non sembra aver dubbi:
"Al di la’ delle criticità operative, essere a capo della sicurezza - in una città difficile come Bologna - richiede indispensabili doti di competenza ed efficienza, oltre che autonomia di giudizio, la cui mancanza spinge Indipendenza! a chiedere le dimissioni dell’attuale Questore".
Nel frattempo, la Digos ha comunicato di aver individuato una trentina di responsabili, tra i manifestanti di sabato, ma l'opinione pubblica di Bologna non può certo scordare, anche perché la notizia ha preceduto li incidenti di pochissime ore, come in Tribunale, chi commise reati contro le forze dell'ordine in un'altra manifestazione dell'estrema sinistra del 2016, come spesso queste indagini e conseguenti inchieste finiscano in un nonnulla.
BolognaCronaca.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati Email redazione@cronacabologna.it. Fax. 0116669232 |ISSN 2611-2272
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
Nell'anno 2023 sono stati percepiti i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell'articolo 5 del medesimo decreto legislativo.