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MOBILITA'
18 Gennaio 2025 - 19:42
Valentina Castaldini e alcuni dirigenti di FI Bologna
Si alzano i toni della polemica, a Bologna, sull'imposizione del limite del 30 km orari in tutto il centro storico cittadino e parte della periferia. Giunto a Bologna per celebrare il congresso del suo partito, Nicola Fratoianni attacca frontalmente Matteo Salvini: "Siamo di fronte a una politica assai ipocrita. Il ministro che ha proposto il Codice è lo stesso che ha fatto una battaglia senza quartiere contro la zona 30 qui a Bologna, quando tutti sanno che la prima tra le cause degli incidenti è senza dubbio alcuno la velocità". La replica, però, non giunge dal Carroccio, ma da Fratelli d'Italia, per voce del capogruppo alla Camera, Galeazzo Bignami, oggi in città per spingere la raccolta delle firme necessarie a sottoporre a referendum cittadino il provvedimento della giunta: "Città 30 conferma di essere una misura ideologica, non applicata, basta girare per Bologna per rendersene conto, utile a qualcuno per giustificare una cantierizzazione esasperata che impedisce a chiunque di circolare." Quindi, prendono la parola sul tema anche i renziani: "Dal centrodestra si parla di privazione di libertà causata da Bologna 30 - affermano Marco Mingrone e Marco Battiato, presidente e vicepresidente di Italia in città -. Ci sembra abbastanza curioso leggere queste dichiarazioni soprattutto dopo l'approvazione del nuovo Codice della strada che interviene maggiormente su limitazioni di ogni ordine e tipo".
Quel che è certo, è che la mobilitazione per sottoporre al voto cittadino la delibera del Comune ancora è stata sufficiente a garantire il raggiungimento dell'obbiettivo necessario. Grosso modo, in particolare proprio grazie a Fratelli d'Italia, sarebbero quasi 4000 le firme fin qui raccolte a circa 10 giorni dal termine ultimativo, cioè, meno della metà delle nove mila necessarie. Oggi, però, ai banchetti di Forza Italia si respirava aria di ottimismo, con Valentina Castaldini schierata in prima fila, alla testa di quasi tutto lo stato maggiore del partito. Secondo Anna Maria Cesari, c'è stata forze poca energia nel comunicare la necessità della sottoscrizione, ma, fosse pure sul filo di lana, il risultato di portare a giudizio della città questa che il Centrosinistra sembra aver elevato a bandiera della sua politica non solo a Bologna, dovrebbe essere raggiunto, pur nella difficoltà di una procedura così complicata.
Giovanni Preziosa, leader cittadino di Indipendenza!, però, è critico su questa strategia: "Città 30 può - e dovrebbe - esser cancellata con l'unica firma del ministro dei Trasporti. Al voto parteciperanno pochi cittadini, con la Sinistra che lo trasformerà in un voto ideologico, a cui parteciperanno anche tantissimi elettori non interessati dalla delibera e da ciò che comporta per chi, invece, ne subisce direttamente le conseguenze. C'è il rischio che si trasformi in un boomerang".
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