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Scoperti mattoni antichi in via Ugo Bassi

Gianvico Pirazzini, architetto, ha segnalato il fatto ai Carabinieri

Scoperti mattoni antichi in via Ugo Bassi

Nell'immagine scattata da Pirazzini, si notano i mattoni. antichi, sulla destra

Attimi di forte imbarazzo, questa mattina, intorno al cantiere del Tram in via Ugo Bassi, a due passi da piazza Maggiore, luogo che il sindaco vorrebbe doppiare quanto prima, per vedere le rotaie dell'infrastruttura piegare al più presto verso nord, imboccando via dell'Indipendenza. Infatti, camminando casualmente lungo la strada, Gianvico Pirazzini, storico primo consigliere comunale della Lega Nord, alla fine degli anni '80, ha buttato lo sguardo al di là delle recinzioni di protezione del cantiere che, per altro, in quel momento alcuni operai stavano spostando. Pirazzini ha un occhio esperto: è architetto specializzato nel recupero e nel restauro di edifici storici e gli è bastato poco per capire come, quelli che erano caduti sotto la sua vista, addossati tra i binari appena posti e la massicciata del marciapiede, altro non fossero che mattoni antichi, probabilmente risalenti al XVII o XVIII secolo.

Nulla di automaticamente importante o grave, sia chiaro: potrebbe trattarsi anche di materiale di risulta, magari usato per il riempimento di qualche affossamento del terreno. Un qualcosa, però, che, quando viene repertato, nel corso di un intervento in un centro storico o in un'area di interesse architettonica, storica o archeologica, dev'essere fatto valutare da esperti della Sovrintendenza ai Beni artistici, affinché stabilisca che i lavori non stanno compromettendo nulla che meriti apposita tutela. Un controllo che, chiaramente, può essere fatto solo interrompendo l'affaccendarsi in atto e determinando un ritardo, per quanto piccolo, nel ruolino di marcia di chi sta realizzando, in questo caso, le corsie del tram.

Qualche perplessità, però, in Pirazzini è insorta quando, decidendo di fotografare quei mattoni (foto in copertina) ed essendo stato notato da qualcuno nel cantiere fare questa operazione, agli operai suddetti qualcuno ha detto di affrettarsi a richiudere subito le recinzioni. Dunque, all'architetto non è restato altro da fare che telefonare alla Sovrintendenza, segnalando la presenza di questi mattoni, al fine di valutare se fosse o meno il caso di guardarci meglio, in quel cantiere.

La Sovrintendenza, però, ha declinato l'invito, invitando Pirazzini di valutare, lui in prima persona, se rivolgersi al Nucleo tutela ambientale dei carabinieri per fare un esposto. Per quanto sorpreso dalla risposta appena ascoltata, non appena interrotta la comunicazione con l'impiegato della Sovrintendenza, l'ex-consigliere ha contattato l'Arma per segnalare il fatto e consegnare lo scatto che era comunque riuscito a fare.

Per altro, proprio poco tempo addietro, insieme al portavoce del Comitato No Tram, Andrea Spettoli, Pirazzini aveva fatto un sopralluogo alla Sovrintendenza dei Beni artistici e culturali dell'Emilia Romagna, rilevando come, proprio in relazione alla realizzazione della tramvia, sembrerebbero mancare alcune documentazioni che l'ufficio preposto alla tutela del patrimonio culturale avrebbe dovuto produrre.

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