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Condannato lo stalker del palasport: quattro mesi di pena sospesa per il tifoso della Virtus Basket

Il tribunale di Bologna emette la sentenza: resta però la possibilità di un ricorso

Condannato lo stalker del palasport: quattro mesi di pena sospesa per il tifoso della Virtus Basket

Tribunale di Bologna

Il tribunale di Bologna ha emesso una sentenza che ha fatto discutere: un tifoso della Virtus Basket, di 28 anni, è stato condannato a quattro mesi di reclusione, con pena sospesa, per stalking nei confronti di una donna di 36 anni. La vicenda, che ha avuto inizio nel 2023, ha visto il giovane accusato di aver perseguitato la donna, conosciuta nell'ambiente della pallacanestro, dopo la fine della loro breve relazione.

Il 28enne, difeso dall’avvocato Luca Portincasa, ha optato per il rito abbreviato, una scelta che ha comportato uno sconto di un terzo della pena. Questa decisione ha portato alla revoca della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla vittima, che era stata precedentemente imposta con l'ausilio di un braccialetto elettronico. Il giudice per l'udienza preliminare, Andrea Romito, ha riconosciuto le attenuanti generiche e il risarcimento del danno nei confronti della parte offesa, elementi che hanno contribuito a una sentenza più mite.

Secondo le accuse mosse dalla vittima, rappresentata dall’avvocato Chiara Rinaldi, il giovane avrebbe iniziato a perseguitarla dopo che lei aveva deciso di porre fine alla loro relazione. Gli episodi di stalking si sarebbero verificati anche durante le partite della Virtus al Palasport, dove l'uomo avrebbe importunato la donna, chiedendole insistentemente di incontrarsi. Non solo: il 28enne avrebbe contattato gli amici della vittima per cercare di convincerla a riprendere i contatti con lui. In alcune occasioni, l'avrebbe seguita in auto e attesa nel parcheggio del suo luogo di lavoro.

L’avvocato Portincasa ha accolto la sentenza con una certa soddisfazione, definendola "equilibrata". Tuttavia, ha lasciato aperta la possibilità di un appello, affermando: “Dopo la lettura della motivazione, tra un mese, si valuterà se proporre appello in merito alla qualificazione giuridica del reato, che a mio avviso deve essere derubricato in molestie". Questa dichiarazione apre uno spiraglio su un possibile prolungamento della vicenda giudiziaria, che potrebbe vedere una nuova valutazione del caso.

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