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GIOCO D'AZZARDO
29 Gennaio 2025 - 19:06
Continua senza sosta la crescita del gioco d'azzardo in Emilia-Romagna. A confermarlo sono i dati contenuti nel report Pane e azzardo 2, realizzato da Cgil e Federconsumatori Emilia-Romagna, insieme all'istituto di studi sul consumo Isscon e alla Regione, presentato oggi a Bologna.
A livello regionale, nel 2023, si stima un volume di gioco d'azzardo complessivo pari a 9,5 miliardi di euro, +6,9% rispetto all'anno precedente. Il solo gioco online ammonta a 4,48 miliardi di euro, due volte e mezzo il valore registrato nel 2019, con una giocata media procapite di 1.400 euro: dai 1.043 euro di Ferrara ai 1.664 di Bologna. La perdita per gli emiliano-romagnoli è stimata in totale in 1,53 miliardi di euro. Le cosiddette slot rappresentano il 60% del gioco fisico in regione, seguite dai Gratta e vinci (19,4%) e da Lotto-Superenalotto (10,3%). Online, invece, vanno per la maggiore i cosiddetti giochi di abilità, come carte, slot e casinò, seguiti dalle scommesse sportive.
Per quanto riguarda il 2024, si stima un ulteriore incremento delle giocate complessive (soprattutto da remoto), fino ad arrivare ai 10 miliardi di euro. E il trend vede il gioco online superare quello fisico nell'arco dei prossimi due anni. A livello nazionale, il volume lordo del giocato in Italia, nel 2023, è aumentato del 10,2% rispetto al 2022, arrivando a sfiorare i 150 miliardi di euro, di cui poco più di 82 miliardi vengono dal gioco online. Per il 2024 si stima che il volume sia incrementato ancora, arrivando a toccare i 160 miliardi di euro, di cui il 57% derivanti dall'online.
L'incremento del gioco da remoto, tra l'altro, porta a una riduzione delle entrate erariali perché la tassazione per l'online è più bassa. Tornando all'Emilia-Romagna, e guardando alle singole province, Bologna registra la maggior quota di gioco (2,25 miliardi nel 2023), seguita dalle province di Modena (1,57 miliardi), Reggio Emilia (1,14 miliardi), Parma (875 milioni), Ravenna (843 milioni), Forl�-Cesena (811 milioni), Rimini (727 milioni), Piacenza (632 milioni) e Ferrara (613 milioni).
Scendendo nel dettaglio, ci sono alcune realt� territoriali che presentano una intensità del fenomeno superiore alla media nazionale, con un media di quasi 3.000 euro pro capite di raccolta dal gioco. Si tratta dei distretti della città di Piacenza e di Modena, i distretti Reno-Lavino-Samoggia e Pianura ovest a Bologna, il distretto di Sassuolo nel modenese, quello di Guastalla nel reggiano e il distretto Rubicone in Romagna.
Facendo un focus sui comuni, due realtà del bolognese sono la maglia nera regionale: Zola Predosa, con una spesa media procapite di 7.837 euro, e Calderara di Reno (5.512 euro). Sopra la soglia critica dei 5.000 euro sono anche Castelvetro piacentino, Reggiolo e Sant'Agata sul Santerno. Sono invece sette i Comuni emiliano-romagnoli con un valore medio tra 4.000 e 5.000 euro: Gattatico, Cesenatico, Castrocaro Terme, Misano adriatico, Comacchio, Sassuolo, San Giovanni in Marignano.
Oggi si è semplicemente ampliata l'offerta e si è diffusa la figura del supergiocatore", che cioè, gioca sia sulle piattaforme online sia nelle sale fisiche. La crescita della spesa nell'azzardo si spiega con l'esistenza di una "relazione inversa fra la situazione socio-economica finanziaria e l'incremento della raccolta complessiva dei giochi d'azzardo. All'acutizzarsi della crisi economica, reale o percepita, corrisponde una crescita della propensione al gioco e una conseguente contrazione dei consumi. Motore di questa dinamica, alimentata dalla crescente pubblicizzazione dei giochi d'azzardo legali, è l'idea illusoria del raggiungimento di una vincita in grado di garantire la risoluzione in un colpo solo dei problemi economici correlati alla crisi.
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