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Gaza manda in tilt la maggioranza

Approvazione turbolenta dell'odg per il riconoscimento dello Stato Palestinese

Gaza manda in tilt la maggioranza

Il Consiglio comunale di Ravenna approva, con la maggioranza che perde qualche pezzo, l'odg presentato nella seduta di ieri pomeriggio dal Movimento 5 stelle per il riconoscimento dello Stato di Palestina. Ma, come ammette il pentastellato proponente, Giancarlo Schiano, chiudendolo, il dibattito prende "una butta piega".

Il tema, infatti, crea "imbarazzo" nelle forze politiche, esordisce Veronica Verlicchi della Pigna: "Nulla in contrario al riconoscimento dello Stato palestinese, ma non è un argomento da Consiglio comunale" e in Parlamento è stata approvata una risoluzione qualche mese fa, chiosa. Piuttosto, l'atto ha "l'amaro sapore della strumentalizzazione elettorale", senza dimenticare che "in Palestina non c'� un governo democraticamente eletto, ma un'organizzazione che compie atti terroristici", conclude non accettando "patenti politiche dalla maggioranza".

Anche per il capogruppo di Forza Italia, Alberto Ancarani (foto sopra), non è tema da assise comunale. "Quale bandierina dobbiamo portare?", si chiede il forzista, dichiarandosi "grande amico di Israele" che "è sotto attacco e ha il diritto di difendersi". Anche se in merito, conclude Ancarani, il Partito democratico "non dice mai una parola chiara" in merito.

Dai banchi della maggioranza, si infervora contro il documento Chiara Francesconi (foto sopra) del Gruppo misto, esponente di Azione, che ha provato "in tutti i modi", appellandosi al "buonsenso", a far sì che non arrivasse in aula, almeno non all'indomani della Giornata della memoria e con la tregua tra Israele e Palestina a rischio. L'esigenza per uno Stato autonomo della Palestina è "chiara ed evidente", argomenta Francesconi, ma chi la rappresenta ora è Hamas che "violenta e uccide donne mentre voi parlate di Lgbt. Verso Israele non c'è obiettività".

Prova a fare da paciere il facente sindaco, Fabio Sbaraglia (foto sopra): l'obiettivo del documento era di "accendere la discussione sul tema" ed "è dettato da quanto succede e non da marchette elettorali e il riconoscimento dello Stato palestinese è una delle condizioni per immaginare un domani di pace". Gli fa eco Lorenzo Margotti (Pd), il quale ricorda l'odg approvato di condanna della "follia terrorista di Hamas" dopo i fatti di ottobre, individuando nel documento in discussione "un messaggio di pace. Ogni parola della politica è di fondamentale importanza per evitare una battaglia di parte". Il collega di partito Luca Cortesi aggiunge: "è doveroso farlo: pure Giulio Andreotti ebbe parole chiare sul riconoscimento della Palestina".

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