Fratelli d'Italia: No al Femminicidio come reato distinto

La Regione Emilia-Romagna si avvia ad aderire alla campagna europea Safe place for women, diventando Luogo sicuro per le donne. Ma dalla risoluzione firmata Pd, la cui discussione è appena iniziata in Assemblea legislativa, Fdi chiede di cancellare l'intero paragrafo in cui si propone che il femminicidio diventi fattispecie di reato a sé stante. La richiesta arriva da Annalisa Arletti, consigliera meloniana, che ha presentato un emendamento, appunto, per eliminare il capoverso in cui si dice che "l'assassinio di una donna o ragazza (femminicidio) per motivi legati al genere dovrebbe costituire una fattispecie distinta di reato, in quanto il termine omicidio, neutro dal punto di vista del genere, ignora le realtà della disuguaglianza, dell'oppressione e della violenza sistematica contro le donne, mentre la violenza di genere dovrebbe essere riconosciuta nella Ue come una sfera di criminalità specifica a norma dei trattati".

La legge, afferma Arletti, "non può attribuire una pena diversa a fatti oggettivamente gravi solo perché la vittima è una femmina. E lo dico da donna. La donna non è una specie protetta, sarebbe come dire che la vita di una donna vale di più di quella di un uomo". Secondo la consigliera Fdi, insomma, "non si combatte il sessismo stabilendo per legge una discriminazione sessista". Il termine femminicidio, incalza Arletti, "ha oggi una valenza sociologica, giornalistica e politica, ma dal punto di vista giuridico non ha alcun valore. Se una donna maltratta o uccide un uomo, si applicano le stesse identiche regole nel caso sia un uomo a fare altrettanto".