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VIOLENZA
31 Gennaio 2025 - 10:31
Giancarlo Gregori
Dalle piazze mobilitate contro il Greenpass, alle strade della Movida, dove circolano sempre più spesso anche le così dette babygang, responsabili, anche a Bologna, di violenze, furti e rapine ai danni di coetanei e non solo. E' con lo stesso spirito militante che Giancarlo Gregori, musicista, cabarettista, creatore del Cabaret social coro, dopo aver subito un'aggressione bestiale proprio sulla soglia dell'appartamento in cui vive, ha deciso di dare il via a una campagna di sensibilizzazione contro il dilagare della violenza in città.
"Tutti parlano di sicurezza e certamente c'è bisogno di fare qualcosa di più, nella nostra città, su questo fronte, ma con le telecamere non si risolve nulla: è necessaria la presenza delle forze dell'ordine sul territorio", dice Gregori, a neanche una settima dal sabato che lo ha visto vittima di un branco che si è presentato direttamente a casa sua, per malmenarlo brutalmente. E precisa subito: "Io non critico i ragazzi e le ragazze in divise che, sulla strada, ci sono e rischiano quotidianamente per assicurare la legalità, a Bologna come altrove; però, o sono pochi o non sono gestiti al meglio e, spesso, quando ci sarebbe bisogno di loro, non sono messi nelle condizioni di agire tempestivamente".
Ma è solo un problema di ordine pubblico, oppure la violenza che si manifesta sempre più frequentemente nel territorio, a opera di persone sempre più giovani, spesso poco più bambini, ha un'origine più profonda? Gregori ne è convinto: "E' una rabbia inspiegabile, almeno per certi versi, che, magari, inizialmente si palesa con gesti e azioni che possono apparire goliardiche, maleducate, intemperanti, ma che, in un attimo, possono sfociare in esplosioni incontrollate e dagli effetti devastanti, come è capitato a me e ad altri".
Quindi, che fare? "Io ci sto mettendo la faccia, in questo momento devastata, parlando con la stampa, andando a qualche programma televisivo, perché ci si renda plasticamente conto dei pericoli che tutti stiamo correndo: sia chi può rimanere vittima di questi atti inconsulti, ma anche chi li compie che, di fatto, rischia di rovinarsi la vita per un momento di follia". Però, Gregori non si limita ai giornali e, autonomamente, ha deciso di dedicare parte del suo tempo per distribuire un volantino, con un messaggio semplice e senza alcun simbolo politico o associativo, in cui invita tutti a prendere atto del problema della violenza giovanile e a segnalare, senza alcun timore, a Polizia e Carabinieri, eventuali situazioni di pericolo nel proprio quartiere, nelle strade e nelle piazze in cui si vive e si abita.
"Voglio parlare con quanta più gente possibile" - spiega ancora il cabarettista - nella speranza di accrescere la consapevolezza collettiva su questo fenomeno, al fine di individuare le soluzioni migliori per restituire serenità e legalità alla nostra comunità. L'ho fatto, insieme a migliaia di altri, quando ci siamo opposti alla follia dell'infame Greenpass - e il tempo ci ha dato ragione, anche se i media faticano ancora ad ammetterlo -, vorrei dare un contributo significativo anche sul fronte della Sicurezza, che è altrettanto importante per le vita delle persone. In più, spero di raccogliere materiale sufficiente per creare uno spettacolo su questo tema, perché l'arte è sempre una forma più diretta e potente, per affermare messaggi positivi"
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