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L'ultima del sindaco: mancano gli alloggi? Colpa delle imprese

L'incapacità di gestire il patrimonio pubblico mette in crisi la giunta

L'ultima del sindaco: mancano gli alloggi? Colpa delle imprese

La mancanza di casa per l'affitto, a Bologna, manda in tilt il sindaco che, dopo aver attaccato lungamente i privati che preferiscono mettere a reddito gli immobili, ricorrendo agli affitti brevi o alle formule di locazione turistica, adesso se la prende con gli imprenditori della città, rei di trascurare "il diritto all'abitare dei propri lavoratori".

Questa curiosa affermazione di Matteo Lepore è riferita, per altro, sempre allo straordinario sviluppo del settore turistico bolognese che, dai dati diffusi ieri, rappresenta una vera e propria vena d'oro per la città produttiva, aiutando non solo i proprietari di immobili, ma anche esercizi commerciali e il settore della ristorazione. 

"Le imprese devono sapere che non possono scendere sotto una soglia di dignità nei confronti dei loro lavoratori - ha dichiarato il sindaco -. Perché altrimenti è sfruttamento e questo non si può accettare. Voglio fare un richiamo a certe imprese che sorpassano una soglia di dignità. E' vero che servono politiche per l'abitare, e le stiamo portando avanti, però, quando un imprenditore lascia una propria lavoratrice a dormire in strada credo che davvero non sia etico e che vada assolutamente censurato".

Il primo cittadino si riferisce chiaramente a quella lavoratrice, dipendente di un ristorante e senza un alloggio, della quale ha raccontato oggi la storia un giornale cittadino:  secondo Lepore, non solo "servono salari degni, ma serve anche che ci si occupi del diritto all'abitare dei propri lavoratori". Però, è per lo meno bizzarro pensare che un oste o il gestore di un ristorante, oltre a garantire lo stipendio ai suoi dipendenti, si debba far carico anche di trovare loro un posto dove vivere. L'edilizia popolare, da che mondo è mondo, è sempre stata appannaggio dello Stato, delle amministrazioni locali, oppure dei grandi enti economici o, semmai, solo di alcune gigantesche realtà industriali europee.

Insomma, a fronte dell'insorgere di un problema reale e concreto, a Bologna, la giunta continua a cercare di spostare l'attenzione dell'opinione pubblica su una presunta avidità del mondo produttivo privato, invece di mettere in campo soluzioni concrete per la realizzazione di nuovi alloggi destinati all'affitto e che siano alla portata dei salari non particolarmente elevati dei lavoratori dipendenti di oggi.

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